Amici e parenti spa anche a Napoli: inchiesta sulle assunzioni facili

Pubblicato il 13 Dicembre 2010 - 20:33 OLTRE 6 MESI FA

Anche a Napoli finisce all’attenzione della magistratura una spa che ha come socio unico il Comune: come a Roma si parla di assunzioni di cui avrebbero beneficiato illecitamente amici e parenti di politici locali.

Stavolta sotto la lente di ingrandimento dei magistrati ci sono pure assegnazioni di case popolari sospette di irregolarità. Non è mai sfociata invece in un processo l’indagine avviata quattro anni fa dalla procura di Palermo sull’assunzione all’Amia, l’ex municipalizzata che si occupa della raccolta dei rifiuti, di 11 dipendenti che vennero accusati di false dichiarazioni e truffa perche’ avrebbero millantato titoli ed esperienze che non avevano.

E se allo stato nelle principali città italiane non risultano altre inchieste della magistratura, il modo in cui le aziende municipalizzate reclutano il proprio personale sul territorio nazionale varia da realtà a realtà. Per loro ”non c’è l’obbligo di ricorrere al concorso pubblico, ma quello di spendere bene i soldi si”’, come spiega Antonio Baldassarre, presidente emerito della Consulta, per il quale proprio per evitare cattive gestioni, ”sarebbe consigliabile che le municipalizzate assumessero per concorso”.

L’INCHIESTA DI NAPOLI Riguarda Napoli Sociale, che si occupa dell’assistenza delle fasce deboli: avrebbe assunto persone formalmente in possesso di diplomi rilasciati dalla Regione, sulla cui autenticità però gli investigatori nutrono sospetti; e analoghe irregolarità sarebbero state riscontrate nella documentazione per ottenere gli alloggi popolari. Ma il presidente Pasquale Orlando assicura: ”non é stata attuata alcuna procedura di assunzione anomala”.

A BOLOGNA 500 ASSUNZIONI DAL 2005, MILANO FERMA DA 2 ANNI Le assunzioni sono state fatte da Atc, l’azienda dei trasporti pubblici di Bologna che dal 2009 ingloba anche Ferrara, per attività operative e servizi, mentre nel comparto di impiegati, quadri e dirigenti il mancato ricambio del turn over ha portato ad una progressiva ‘snellimento’ della struttura (circa una settantina di persone in meno); niente chiamate dirette, ma selezioni ad avviso pubblico e assunzioni solo da graduatoria.

A Milano è per far fronte a un programma di contenimento della spesa pubblica, che il Comune non ha pianificato negli ultimi due anni nuove assunzioni: per far fronte ad esigenze straordinarie di personale l’amministrazione ricorre a lavoratori interinali, con contratti rinnovabili di tre mesi ciascuno, i cui profili vengono selezionati da aziende specializzate estranee a Palazzo Marino. A Torino le assunzioni nelle ex municipalizzate, oggi spa, non avvengono per chiamata diretta, come spiega il vicesindaco Tom Dealessandri, ma attingendo alle liste di mobilità, che sono pubbliche, nei casi in cui non si richiedono competenze particolari. Negli altri casi sulla base di procedure di evidenza pubblica, le domande vengono selezionate in base a criteri prestabiliti. In casi specifici le aziende ricorrono a societa’ di riallocazione, tipo agenzie per il lavoro.