Napoli cambia. De Magistris alla “guerra della munnezza”

Pubblicato il 31 Maggio 2011 - 11:14 OLTRE 6 MESI FA

NAPOLI – Dal termovalorizzatore che non s’ha da fare ai bicchieri di plastica (inquinano e producono munnezza) messi al bando in Comune. Il neo sindaco di Napoli Luigi De Magistris ha in mente una rivoluzione, sia nelle piccole cose sia nelle grandi scelte strategiche. Una rivoluzione che porterà alla “guerra della munnezza”: da un lato la “green economy” dell’ex pm, dall’altro la Regione che vuole il termovalorizzatore e la Provincia che vuole tenersi stretti i poteri speciali regalati qualche anno fa da Guido Bertolaso.

Il primo obiettivo del neo-sindaco, per evitare l’ammassarsi della spazzatura in strada è la raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta. Un sistema che oggi, a Napoli, non supera il 18% della raccolta totale e che De Magistris vuole portare al 70% entro sei mesi. Poi, una volta raccolti, bisogna anche trovare un modo per eliminare i rifiuti. Sulla carta il programma di De Magistris è chiaro: creazione di una serie di impianti di compostaggio anaerobi e sostituzione degli Stir, impianti per la tritovagliatura dei rifiuti, con i Tmm ovvero gli impianti per il trattamento meccanico manuale.

E’ presto, spiega sul Sole 24 Ore Mariano Maugeri, per dire se la linea verde, impostata per De Magistris dall’ex deputato di Rifondazione Comunista Tommaso Sodano, possa risolvere i problemi della spazzatura. Di sicuro c’è che la scelta ha il vantaggio della chiarezza, di essere almeno un progetto preciso. Quello che, in questi anni di emergenza perpetua, secondo il Sole è sempre mancato a Napoli. Dal disastro di Bassolino al trionfo di Berlusconi del 2008 fino ai superpoteri di Bertolaso nulla sembra essere cambiato. Severo il giudizio di Maugeri sull’ex capo della Protezione civile: “Nel 2009 abbandona Napoli a un’ordinaria amministrazione impossibile e a una legge sulla provincializzazione del ciclo dei rifiuti che a molti appare come un regalo al rieletto presidente della Provincia Gigino Cesaro e al suo grande sponsor Nicola Cosentino. L’affare sta nel dettaglio: la riscossione della tassa sui rifiuti, la Tarsu, diventa di competenza provinciale”.

Il resto è cronaca di questi ultimi mesi: quando il 2011 arriva si scopre che la Provincia non è attrezzata e si proroga il tutto di un anno mentre la Regione, durante la campagna elettorale pubblica il bando di gara per l’inceneritore di Napoli est. Sono conti fatti senza l’oste: il centrodestra ha in mano Regione e Provincia e sembra nettamente favorito per il Comune di Napoli. Invece arriva il ciclone De Magistris: senza il benestare del Comune difficile pensare ad un termovalorizzatore a Napoli. Quanto ai poteri speciali alla Provincia, invece, lo scenario più probabile è quello di una raffica di ricorsi contro le decisioni degli anni scorsi.