Napolitano, Farefuturo attacca Bianconi: “E’ un golpista da operetta”, poi avverte “Ma c’è un virus nel Pdl”

Pubblicato il 16 Agosto 2010 - 17:52 OLTRE 6 MESI FA

Giorgio Napolitano

”Si potrebbe sorridere di tanto analfabetismo politico, di tanta sguaiatezza istituzionale, di tanta ignoranza costituzionale (e non solo). Ma stavolta no, non e’ il caso di sminuire, di ridurre tutto a questioni di linguaggio, di stile e di forma. Qui c’e’ un problema di sostanza. Qui c’e’ un esponente di primo piano (sic) del partito del capo del governo che attacca a testa bassa il capo dello Stato. E lo fa accusandolo, a mezzo stampa, del peggiore dei crimini, per un presidente della Repubblica: il tradimento della Costituzione”. Ffwebmagazine, periodico online della Fondazione Farefuturo, definisce Maurizio Bianconi, il deputato del Pdl che oggi ha attaccato il Capo dello Stato in un’intervista al “Giornale”, un ”golpista da operetta” ma lancia l’allarme per ”un virus che si diffonde nel Pdl, cioe’ la pericolosa abitudine di mettere sotto accusa o sotto pressione il presidente della Repubblica”.

”Eppure – scrive Federico Brusadelli – l’onorevole Bianconi e’ solo uno dei sintomi di un male piu’ profondo. E ha avuto almeno il merito della chiarezza. Perche’ le sue incaute parole sono, in fin dei conti, la versione senza filtri di tante altre varianti, piu’ ‘velate’, partorite dallo stesso pensiero di fondo: l’idea – condita da un’infantile insofferenza alle ‘regole del gioco’ – che un fantomatico ‘volere del popolo’ venga ontologicamente prima delle procedure democratiche, prima della Costituzione, prima delle istituzioni. Si tratta – continua l’articolo – di un’idea sbagliata alla radice, che dimentica, ad esempio, che a rappresentare il ‘popolo’ italiano sono tutte le istituzioni, tutte. Non solo la ”maggioranza”, non solo l’esecutivo”.

Farefuturo cita le affermazioni di Maurizio Gasparri (”il presidente non si presti a congiure di Palazzo”) cosi’ come ”la stessa idea che e’ alla radice della riflessione di ieri del ministro della Giustizia Angelino Alfano”.