Da Napolitano a Casini: Berlusconi non più premier si sfoga su Facebook

Pubblicato il 18 Novembre 2011 - 20:15 OLTRE 6 MESI FA

Silvio Berlusconi (LaPresse)

ROMA – Sette aggiornamenti di status in 10 ore. Silvio Berlusconi, persa la poltrona di presidente del Consiglio, si butta su Facebook e affida al social network le sue riflessioni sulla giornata politica che ha regalato al suo successore Mario Monti la fiducia anche alla Camera.

Se è difficile immaginare che sia Berlusconi in persona ad aggiornare la pagina Facebook un fatto rimane: gli aggiornamenti di status, in questi ultimi giorni, si sono moltiplicati. E c’è di tutto: dall’elogio di Monti alla piccola frecciata a Giorgio Napolitano, passando per l’immancabile smentita di quanto scritto sui giornali.

Soprattutto, però, c’è già l’annuncio della nuova campagna elettorale. Berlusconi annuncia di aver delegato le decisioni politiche ad Angelino Alfano. Poi però spiega: “Preparerò la campagna elettorale che porterà il Pdl ad essere ancora vincente alla prossima scadenza elettorale”.

Il primo intervento dell’ex premier su Facebook è un flash quasi di servizio: “Oggi alla Camera farò la dichiarazione di voto sulla fiducia al governo Monti, a nome del Popolo della Libertà”. Passa un’ora, Berlusconi cambia idea e lo annuncia ancora su Facebook: “Ho riflettuto e preferisco non intervenire oggi in aula. Nella discussione generale parlerà il capogruppo Fabrizio Cicchitto e la dichiarazione di voto la farà il nostro segretario politico Angelino Alfano”. (E’ il post con più successo, con 849 like).

Berlusconi, poi, resta in silenzio per 4 ore. Subito dopo pranzo torna su Facebook e scrive: “Io credo che questo governo opererà in maniera tale da essere utile al Paese, per tutta la durata del periodo che rimane. Io penso che sia un periodo utile per fare cose che il nostro governo si era già impegnato a fare e che verranno fatte con maggiore velocità in questo Parlamento, grazie alla possibilità di avere un voto convergente di tutte le parti politiche. Mi sembra che sia partito tutto bene, che anche i tempi con cui si è dato vita a questo governo sono tempi che fanno vedere come ci sia capacità operativa. Torno a smentire di aver mai usato l’espressione ‘staccare la spina’. Questo termine non mi appartiene ed è una invenzione giornalistica”. 

Risposta obbligatoria dopo che, in Aula, Mario Monti aveva espresso il suo disappunto proprio per l’espressione “staccare la spina”.  Poco dopo Berlusconi torna su Facebook con una dichiarazione che affronta il tema della sospensione della democrazia: “La situazione dell’euro e del mercato è tale per cui siamo consapevolmente arrivati a questa situazione, che non rientra nei canoni della democrazia, che prevede che i governi siano eletti dalla gente. E’ una invenzione italiana per dare una risposta ad una situazione difficile”.

Un’ora dopo arriva il post su Giorgio Napolitano. “Il presidente della Repubblica – scrive Berlusconi – è stato molto attivo in questa fase e certamente ha dato un contributo importante alla nascita di questo governo”.

Subito dopo è il turno di Pierferdinando Casini, che nella serata di giovedì ha parlato di una possibile alleanza col Pd: “Non sono stato io a escludere l’Udc e Casini dal Pdl. E’ stato il presidente di Alleanza nazionale, che avendo rinunciato al suo simbolo ha preteso che anche l’Udc facesse la stessa cosa e questa condizione Casini non l’ha accettata. E’ molto difficile da parte loro spiegare, ove andassero a sinistra, perché lo fanno e credo che gli elettori dell’Udc, secondo anche i nostri studi, sarebbero per due terzi non disposti a seguirlo, se Casini si alleasse con la sinistra”.

Poco dopo le 16 l’ultimo post del giorno, quello dell’annuncio di campagna elettorale: “Il Pdl ha affidato ad Alfano il compito delle scelte politiche.  Io non nascondo una voglia di potermi riposare e rilassare, ma sento ancora la responsabilità del voto del 2008… Mi ritengo impegnato ad applicarmi quasi da imprenditore al partito e al lavoro in Parlamento. Per il partito preparerò la campagna elettorale che porterà il Pdl ad essere ancora vincente alla prossima scadenza elettorale”.