Napolitano contro Il Fatto: Patto con Berlusconi per la grazia? Ridicole panzane

di Antonio Sansonetti
Pubblicato il 22 Ottobre 2013 - 14:09 OLTRE 6 MESI FA
Napolitano contro Il Fatto: Patto con Berlusconi per la grazia? Ridicole panzane

Napolitano contro Il Fatto: Patto con Berlusconi per la grazia? Ridicole panzane (LaPresse)

ROMA – Un patto fra Napolitano e Berlusconi per la grazia? Sono ridicole panzane: lo afferma il Quirinale.

Giorgio Napolitano non ha nessun patto con Silvio Berlusconi per la grazia né tantomeno un patto “tradito” al quale cercherebbe di rimediare spingendo per un provvedimento di amnistia o di indulto.

Durissima la precisazione dell’ufficio stampa della Presidenza della Repubblica:

Solo il Fatto Quotidiano crede alle ridicole panzane come quella del “patto tradito” dal Presidente Napolitano. La posizione del Presidente in materia di provvedimenti di clemenza è stata a suo tempo espressa con la massima chiarezza e precisione nella dichiarazione del 13 agosto scorso”.

Il Quirinale si riferisce a un articolo di Fabrizio D’Esposito pubblicato sul Fatto Quotidiano di oggi, 22 ottobre, “I Falchi: il Colle promise la grazia”.

Questi i passaggi dell’articolo del Fatto su cui il Presidente della Repubblica si è sentito in dovere di replicare:

“È la Santanchè, sulla rete di maggiore ascolto della tv pubblica, ha ripetuto un concetto chiave degli sfoghi del Condannato: “Napolitano ha tradito il patto. Non c’è stata la pacificazione promessa. Ho votato Napolitano ma non lo rifarei”. […]

Ma qual è il patto tradito, in concreto? I falchi che raccolgono le confidenze di B. non hanno dubbi: “Napolitano aveva promesso la grazia motu proprio per la condanna di Mediaset”. Testuale. Diversa, invece, la versione accreditata dal Quirinale e raccolta dal Fatto: “Berlusconi voleva una sorta di perdono generale per il suo ruolo di leader in questo ventennio”. In ogni caso, ieri la Santanchè è ritornata sul luogo del delitto: “Non ho mancato di rispetto a nessuno nel dire che il presidente Napolitano ha tradito la pacificazione tra i partiti. Anche l’ultimo episodio della nomina dei senatori a vita, con la scelta di quattro personalità dell’area del centrosinistra, dimostra un atteggiamento di giocatore, più che di arbitro. Vorrei che il capo dello Stato giocasse non per una squadra ma per la tutta la nazione”. SEGNO CHE il “tradimento” di Napolitano va di pari passo con la decadenza di Berlusconi”.