Napolitano e la bimba col velo: un caso che non c’è

Pubblicato il 21 Gennaio 2010 - 22:03 OLTRE 6 MESI FA

Alcune ragazzine si avvicinano al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per salutarlo. Una porta il velo. È libanese. Il Capo dello Stato la saluta e scambia con lei qualche parola.

Il tutto avviene a Reggio Calabria, prima che Napolitano prenda la parola alla giornata della legalità organizzata dalle consulte provinciali degli studenti della Calabria. Poi, nel pomeriggio, intorno a quella ragazzina si crea un «caso».

«Le è stato impedito di parlare perchè porta il velo», dice Domenico Lucano, sindaco di Riace, un paesino della Locride, protagonista da anni di un ampio progetto di accoglienza ed integrazione per gli immigrati. Una versione confermata dalla ragazzina. Si chiama Fatima, ha 13 anni e frequenta la terza media nell’istituto comprensivo di Riace, dove vive da tre anni con la famiglia.

«Mi hanno detto che non potevo parlare – dice – perchè porto il velo. Durante il viaggio me lo ha detto uno per telefono, ma non so il nome. È stata una cosa sbagliata».

La ragazzina, secondo il racconto di Lucano, ieri era stata a Reggio Calabria per partecipare alle prove della manifestazione perchè oggi avrebbe dovuto leggere un breve intervento. Ma quando viene il suo turno, Fatima non viene chiamata.

«Ho parlato con la vice preside – spiega Lucano – che era indignata perchè era venuto fuori che qualcuno, ma non si capisce chi, aveva chiesto alla ragazzina di togliersi il velo». Il direttore dell’Ufficio scolastico regionale della Calabria, Francesco Mercurio, bolla le affermazioni di Lucano come un tentativo di farsi «un po’ di pubblicità politica» .

Il Quirinale, in serata, ricorda l’episodio del mattino riferendo che il presidente ha incontrato e salutato direttamente Fatima «come del resto è documentato dalle riprese televisive e dalle immagini fotografiche».