Aggressione premier: Napolitano, Fini, Bossi e Bersani solidali con Berlusconi

Pubblicato il 13 Dicembre 2009 - 20:01 OLTRE 6 MESI FA

«Esprimo la più ferma condanna del grave e inconsulto gesto di aggressione nei confronti del presidente del Consiglio al quale va la mia personale solidarietà». Inoltre esprimo «il più netto, rinnovato appello perché ogni contrasto politico e istituzionale sia ricondotto entro limiti di responsabile autocontrollo e di civile confronto, prevenendo e stroncando ogni impulso e spirale di violenza». Con queste parole il Capo dello Stato Giorgio Napolitano commenta l’aggressione al presidente del Consiglio avvenuto alla fine del comizio tenuto in piazza Duomo a Milano.

«Si tratta di un gesto gravissimo di fronte al quale tutte le forze politiche hanno il dovere di manifestare una convinta condanna esprimendo solidarietà al presidente del Consiglio», queste le parole del presidente della Camera Gianfranco Fini.

«Quello che hanno fatto a Berlusconi è un atto di terrorismo» ha detto il ministro Umberto Bossi.

«Io non voglio che ci si mai violenza, ma Berlusconi con i suoi comportamenti e il suo menefreghismo istiga alla violenza». Antonio Di Pietro commenta così quanto accaduto a Milano. «Io – aggiunge il leader dell’Idv – condivido le rimostranze dei cittadini che ogni giorno vedono un premier che tiene bloccato il Parlamento per fare leggi che servono a lui e soltanto a lui, mentre milioni di cittadini perdono il lavoro e faticano ad arrivare a fine mese». Proprio pochi giorni fa Di Pietro, nel corso della manifestazione della Cgil a Roma, aveva detto: «Se il governo continua ad essere sordo ai bisogni dei cittadini, si andrà allo scontro di piazza, e lì ci scapperà l’azione violenta se il governo non si assume la responsabilità di rispondere ai bisogni del Paese».

«Un gesto inqualificabile che va fermamente condannato». Così il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, ha commentato l’episodio di violenza. E il vice del Pd Enrico Letta: «È da stigmatizzare il gesto violento di cui è stato oggetto il presidente del Consiglio e riteniamo assolutamente disdicevole e grave queste forme anche violente di contestazione».