Intercettazioni, Napolitano avverte il Pdl: “Conosco i punti critici, valuterò”

Pubblicato il 1 Luglio 2010 - 17:51 OLTRE 6 MESI FA

Suona come un avvertimento, un monito, vale a dire “attenti, so cosa non va, scelgo io”. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è stato chiaro e sul ddl intercettazioni avverte il governo: ”I punti critici della legge risultano chiaramente, valuterò tenendo presente che il Quirinale non ha il compito di formulare modifiche”.

”A noi non spetta indicare soluzioni da adottare e le modifiche da approvare nel corso del dibattito parlamentare sulle intercettazioni. Valuteremo obiettivamente se verranno apportate modifiche adeguate alla problematicità di quei punti che sono stati indicati già in evidenza”, ha detto il presidente della Repubblica. ”Ci riserviamo – ha concluso – la valutazione finale nell’ambito delle nostre prerogative”.

Il Capo dello Stato ha innanzitutto motivato la scelta di rispondere dall’estero, contrariamente alle sue abitudini, ad una domanda che riguarda vicende italiane. ”Lo faccio non tanto per la vicinanza di Malta all’Italia o perchè fra poco farò rientro a Roma, ma per la confusione che ancora colgo in certi commenti di stampa sulla legge sulle intercettazioni. Posso in sintesi ribadire quanto segue: i punti critici della legge approvata dal Senato risultano chiaramente dal dibattito in corso e da quello che si è svolto alla Commissione Giustizia della Camera, nonchè da molti commenti di studiosi, sia costituzionalisti, sia esperti della materia. E ovviamente sono gli stessi a cui si riferiscono le preoccupazioni del presidente della Repubblica. E ciò non si è mancato di sottolinearlo nei rapporti con esponenti di maggioranza e del Governo”.

I giornalisti avevano chiesto a Napolitano di dire se c’è un allarme in Italia per la libertà di stampa e di commentare il giudizio critico espresso dal Garante della privacy, Francesco Pizzetti. ”Non mi pronuncio mai – ha risposto – sulle relazioni dei garanti delle autorità indipendenti. Consiglio però di leggere accuratamente la relazione del Garante della privacy, che non mi pare che si lamenti perchè si mette un po’ troppo l’accento sulla privacy, sarebbe paradossale e un parere più argomentato e complesso. Le istituzioni di garanzia non lanciano allarmi, formulano pareri e valutazioni”.

Giorgio Napolitano ammette poi con amarezza che la sua esortazione alle forze politiche a concentrarsi nell’esame e nell’elaborazione della manovra economica non sono state ascoltate.  ”Anche senza essere monsignor De la Palisse, è evidente che quel consiglio – ha detto – non è stato ascoltato nel momento in cui sono state prese determinate decisioni a maggioranza nella Commissione dei capigruppo. Io non ho l’abitudine di tornare mai sui consigli dati nè di esprimere alcun giudizio per dire se siano stati seguiti o sul perchè non sono stati seguiti”.