Napolitano: “La politica si risollevi dalla povertà culturale”

Pubblicato il 20 Aprile 2012 - 17:30 OLTRE 6 MESI FA

Giorgio Napolitano (Lapresse)

ROMA – ”Una grande e ineludibile sfida abbiamo oggi davanti: vedere la politica in Italia risollevarsi dall’impoverimento culturale che ne ha segnato la decadenza”. Lo ha afferma il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nella giornata in memoria di Luciano Cafagna a Roma.

E’ necessario mettere un freno ”alla decadenza” della politica, segnata ”dall’impoverimento culturale” del Paese e dal mancato ”coinvolgimento dei giovani”. Giorgio Napolitano interviene alla Giornata di Studi in memoria di Luciano Cafagna, ”amico, storico di professione e politico non di professione”, e lancia un monito volto ad arginare il crescente vento dell’anti-politica e del populismo. Un invito a ”cercare nuove strade per il Paese”.

Il Capo dello Stato ripercorre gli studi di Cafagna su Cavour e sui primi anni dell’Unita’ d’Italia in un parallelo non estraneo all’attuale dibattito politico. Cafagna ”credeva fortemente – spiega Napolitano – nell’importanza decisiva della alchimia politica” e nel ”suo ruolo nell’intera nostra vicenda nazionale”. Insomma, le parole del Capo dello Stato sono un monito, ma anche un incoraggiamento ad agire.

Significativo è così, specialmente il capitolo conclusivo di quel Cavour pubblicato nel 1999 -prosegue Napolitano riferendosi ancora d un’opera dell’amico Cafagna – in cui compare la categoria, piuttosto contemporanea, del ‘ricorso al centrismo’, e soprattutto, (cosa diversa) una realistica valorizzazione delle ‘arti, a volte geniali a volte mediocri, della mediazione e del compromesso, da Depretis-Correnti o da Giolitti-Turati, – cito ancora Cafagna, che non girava attorno ai fatti e ai nomi – a De Gasperi-Togliatti o a Moro-Berlinguer’.

Cio’ che il presidente Napolitano intende sottolineare e’ ”il valore insostituibile della cultura storica come componente della cultura politica”.    La ”valorizzazione” che Cafagna fece delle ”arti della mediazione e del compromesso” – sottolinea la massima carica dello Stato – era ”in evidente controtendenza rispetto alle correnti demolitorie del percorso della cosiddetta Prima Repubblica e rispetto ad una nascente mitologia del piu’ perentorio bipolarismo”.

L’Italia deve percio’ affrontare una ”grande ed ineludibile sfida”: ”La politica – afferma Napolitano – deve risollevarsi dall’impoverimento culturale che ne ha segnato la decadenza”. Magari, ”coinvolgendo giovani oggi troppo lontani dall’attenzione e dalla propensione per la politica”.

Il ricordo di Napolitano si fa commosso. ”Ci duole – conclude – non poter piu’ chiedere a Luciano Cafagna nuovi contributi a questo fine: non poterne chiedere allo studioso, all’intellettuale-politico, all’amico ritovato sempre piu’ vicino nella ricerca di nuove strade per il Paese”.