Napolitano sente la “scossa”: rischi sociali, doveri di governo

di redazione Blitz
Pubblicato il 16 Dicembre 2013 - 17:41 OLTRE 6 MESI FA
Giorgio Napolitano

Giorgio Napolitano

ROMA – Giorgio Napolitano sente la “scossa”, scossa sociale, si intende. Del movimento dei Forconi, delle tensioni sociali di piazza. Ma anche degli estremismi, che “non vanno bene”. Mette in guardia, nel suo discorso per gli auguri di Natale ai rappresentanti delle istituzioni, sui rischi di questa “scossa” e sui doveri del governo. Ovvero di dare risposte (una sorta di appello a Letta ad accelerare le riforme), di concludere su una legge elettorale (anche coinvolgendo l’opposizione), infine dicendo a Forza Italia di non sfilarsi dal capitolo riforme.

 “Malessere sociale”. Il presidente della Repubblica chiede “massima attenzione” a coloro che vivono nel “disagio” e che “può farsi coinvolgere in proteste violente, in uno sterile moto di opposizione totale”. Bisogna accompagnare “al massimo rispetto della legge l’attenzione a tutte le cause di malessere sociale.La crisi che ha investito l’eurozona ha messo a dura prova la coesione sociale. Le più elaborate previsioni 2014 segnalano un rischio diffuso di tensioni e scosse sociali: un rischio che deve essere tenuto ben presente e fronteggiato in Italia”.

Se il governo va avanti dipende dalla maggioranza. Napolitano ha fatto anche una riflessione politica quando ha sottolineato che le sorti del governo Letta dipendono dalla fiducia tra forze di maggioranza, ovvero Pd, Ncd di Alfano e Scelta civica:

 “Le sorti del governo poggiano sulle sue forze e sono legate al rapporto di fiducia con la sua maggioranza.Il presidente del Consiglio si è presentato in Parlamento per una nuova investitura ottenendo la fiducia che le due Camere gli hanno accordato anche in funzione di un patto di coalizione per il 2014, di tale patto sono stati anticipati elementi concreti e qualche significativa deliberazione è subito stata eseguita. Il giudice di tali intenti è come sempre il Parlamento”.

Forza Italia non rompa con il progetto di riforme:

“Oggi vorrei rivolgere uno schietto appello al partito che il 2 ottobre scorso si è distaccato dalla maggioranza originaria guidata da Letta, perché quella rottura non comporti l’abbandono del disegno di riforme costituzionali.Il superamento del bicameralismo paritario, dello snellimento del Parlamento, della semplificazione del processo legislativo” sono ‘”ormai questioni vitali per la funzionalità e il prestigio del nostro sistema democratico”.

No a elezioni anticipate:

“E’ importante che l’Italia continui a essere governata nel 2014. L’Europa ci guarda” e bisogna nutrire la stabilità “piuttosto che l’aspettativa di nuove elezioni anticipate dall’esito più che dubbio”.

Legge elettorale anche coinvolgendo le forze d’opposizione:

”Impegno per le riforme costituzionali e per una nuova legge elettorale anzitutto nella maggioranza ma anche con tutte le forze dell’opposizione”.

La Corte Costituzionale non ha detto: ci vuole il proporzionale:

“La Consulta non ha certo espresso una preferenza per un sistema elettorale ma lasciando al Parlamento di mettere a punto una compiuta normativa elettorale per dare al Paese un corretto meccanismo che porti alla governabilità propria di una democrazia governante e dell’alternanza”.

Napolitano fa un esplicito riferimento ai limiti del suo mandato. Non esclude insomma che la sua rielezione possa durare meno dei canonici 7 anni:

“Io doverosamente non mancherò di rendere nota ogni mia ulteriore valutazione della sostenibilità, in termini istituzionali e personali, dell’alto e gravoso incarico affidatomi”. Lo ha detto il presidente Napolitano parlando dei “limiti” temporali del suo mandato presidenziale.