Napolitano: “Nessuno neghi il valore della Resistenza”

Pubblicato il 12 Febbraio 2010 - 12:58 OLTRE 6 MESI FA

«Nessuno neghi il valore della Resistenza». E’ l’appello del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel suo intervento all’Accademia dei lincei per il 150/mo anniversario dell’Unità d’Italia.

La Resistenza, ha detto il capo dello Stato, è stata «un moto di riscossa partigiana e popolare di cui nessuna ricostruzione storica può giungere a negare l’inestimabile valore e merito nazionale». «L’Italia – ha sottolineato il capo dello Stato – poté nel 1945 ricongiungersi come Paese libero e indipendente nei confini stabiliti dal trattato di pace grazie a tre fattori decisivi».

Il primo è la resistenza, gli altri due «il senso dell’onore e la fedeltà all’Italia delle nostre unità militari che seppero reagire ai soprusi tedeschi e impegnarsi nella guerra di liberazione fin o alla vittoria sul nazismo e la sapienza delle forze politiche antifasciste, che trovarono la strada di un impegno comune per gettare le basi di una nova Italia democratica».

Il più grave motivo di divisione e debolezza che insidia la nostra unità nazionale, ha detto il presidente, è la divaricazione e lo squilibrio tra Nord e Sud. «Affrontare nei suoi termini la questione meridionale è un dovere della comunità nazionale e un impellente interesse comune per garantire all’Italia un più alto livello di sviluppo e di competitività. Non c’è alternativa al crescere di più e meglio insieme».

Napolitano ha affermato che «non c’è alternativa al crescere insieme, di più e meglio insieme, nord e sud. Sono storicamente insostenibili e obiettivamente inimmaginabili nell’Europa e nel mondo di oggi prospettive separatiste non indipendentiste, e più semplicemente ipotesi di sviluppo autosufficiente di una parte soltanto, forse anche la più avanzata economicamente, dell’Italia unita».