Napolitano dice no ai sindaci Val Susa: “Decisione non mi compete”

Pubblicato il 5 Marzo 2012 - 20:04 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano dice no agli incontri con i sindaci No Tav:  “Sono decisioni che non mi competono”. E riafferma fermamente il rispetto della legalità: ”L’espressione del sacrosanto diritto al dissenso su qualsiasi scelta e decisione politica e di governo, deve escludere il ricorso a violazioni di legge, violenze, intolleranze e intimidazioni, come quelle che si sono purtroppo verificate in nome dell’opposizione al progetto Tav Torino-Lione”.

“Sarò domattina a Torino – afferma Napolitano nella nota del Quirinale – per un importante evento istituzionale già da tempo in programma. Mi si rivolge ora qualche richiesta o invito perché colga l’occasione per incontrare “gli amministratori” della Valle di Susa, o una parte di essi. Sono ben consapevole della gravità delle tensioni insorte in quella realtà, con pesanti riflessi sull’ordine pubblico in altre parti del paese. Ma non posso aderire a incontri in cui si discutano decisioni come quelle relative alla linea Torino-Lione: decisioni che non mi competono, che sono state via via assunte dalle istanze di governo responsabili e che hanno già formato oggetto, nel corso di parecchi anni, di molte discussioni e mediazioni”.

”Proprio in coerenza con la natura del mio mandato e del mio ruolo – prosegue il Capo dello Stato – non entro nel merito di contrasti politici. Ma considero mio dovere riaffermare il principio di legalità, il rispetto delle leggi e delle forze poste a presidio dello Stato democratico, come supremo valore costituzionale e fondamento della convivenza civile. L’espressione del sacrosanto diritto al dissenso su qualsiasi scelta e decisione politica e di governo, deve escludere il ricorso a violazioni di legge, violenze, intolleranze e intimidazioni, come quelle che si sono purtroppo verificate anche negli scorsi giorni in nome dell’opposizione al progetto Tav Torino-Lione”.

”Rivolgo perciò il più caldo appello a quanti restano non convinti della pur rilevante importanza, per l’Italia e per l’Europa, di quell’opera, affinché desistano da comportamenti inammissibili. C’è bisogno nel paese di un clima costruttivo, nel quale l’attenzione e gli sforzi si concentrino sull’impegno a garantire sviluppo, occupazione, giustizia sociale”, conclude.