Napolitano: “Sottosegretari? Maggioranza cambiata, serve il voto”. Il Pdl: “Abbiamo già dato”

Pubblicato il 6 Maggio 2011 - 19:23| Aggiornato il 7 Maggio 2011 OLTRE 6 MESI FA

Giorgio Napolitano

ROMA – La ricompensa per la fiducia del 14 dicembre non è piaciuta al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che nel firmare i decreti di nomina dei nove nuovi sottosegretari ha fatto notare che “sono entrati a far parte del governo esponenti di gruppi parlamentari diversi rispetto alle componenti della coalizione che si è presentata alle elezioni politiche”.

Quindi, è la conclusione che ne trae il Colle, “spetta ai presidenti delle camere e al presidente del Consiglio valutare le modalità con le quali investire il parlamento delle novità intervenute nella maggioranza che sostiene il governo”.

Il capo dello Stato non contesta quindi la moltiplicazione delle poltrone, riconoscendo che “la scelta rientra come è noto nella esclusiva responsabilità del presidente del Consiglio dei ministri”, ma in sostanza chiede a Berlusconi di portare la nuova maggioranza davanti al Parlamento per un voto di fiducia.

Una presa di posizione del tutto inattesa e gravida di conseguenze. Per quanto la maggioranza nelle ultime votazioni si sia dimostrata esigua ma affidabile, tornare davanti alle camere per un voto di fiducia rappresenta pur sempre un rischio che il premier avrebbe volntieri evitato.

L’intervento di Napolitano però a sua volta non è piaciuto al Pdl. “Numerosi voti di fiducia, a partire da quello della svolta del 14 dicembre, hanno chiarito il quadro politico, con ripetute verifiche nelle sedi parlamentari. Le nomine di governo sono giunte dopo queste diverse votazioni e nel pieno ed assoluto rispetto delle norme costituzionali e delle prerogative del Capo dello Stato” affermano in una nota congiunta i presidenti dei gruppi Pdl di Senato e Camera, Maurizio Gasparri e Fabrizio Cicchitto, e i vicepresidenti vicari, Gaetano Quagliariello e Massimo Corsaro.

”Il premier ha la competenza per nominare i sottosegretari, la legge dice che può farlo, perchè si dovrebbe passare dal Parlamento. Le leggi si applicano”, ha ribadito Umberto Bossi.