Napolitano: “Parlamento è compresso ma no a complotti contro governo”

Pubblicato il 21 Dicembre 2009 - 18:25 OLTRE 6 MESI FA

Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano

Sottolinea come sia necessario nell’Italia di oggi «guardare con ragionevolezza allo svolgimento di questa legislatura ancora nella fase iniziale», invita a non «paventare complotti che la Costituzione e le sue regole rendono impraticabili contro un governo che goda della fiducia della maggioranza in Parlamento». Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, parla con le alte cariche dello Stato in Quirinale, per i consueti auguri di Natale, e fa un’analisi della attuale situazione italiana.

«Ci incontriamo oggi a breve distanza di tempo dalla brutale aggressione al presidente del Consiglio – dice il Capo dello Stato – al quale rinnovo i sensi della mia solidarietà personale e istituzionale e fervidi auguri di pronto ristabilimento. È stato un fatto assai grave, di abnorme inconsulta violenza, che ha costituito motivo non solo di profondo turbamento ma anche di possibile (ne abbiamo visto i primi segni) ripensamento collettivo».

Napolitano ci tiene a ricordare la funzione di salvaguardia della Costituzione che impedisce «scorciatoie» e , seppur tra le righe, manda un messaggio chiaro al governo: definisce il Parlamento «compresso», denunciando l’uso di «fiducie e maxiemendamenti» e invita «alla più larga condivisione, strada maestra per realizzare le riforme istituzionali, strada percorribile». «Il clima non è ancora favorevole – aggiunge Napolitano – Proprio per questo è necessario fermare il degenerare della violenza e nessuno si deve sottrarre».

Il Capo dello Stato ribandisce poi l’importanza del mantenimento degli impegni assunti, a cominciare da quello della guerra in Afghanistan: non si tratta infatti di «una missione o una guerra americana, ma un impegno della comunità internazionale e dell’Onu con l’unico scopo di proteggere il mondo dal terrorismo internazionale. Per quanto serie siano le difficoltà di carattere finanziario non possiamo in nessun modo venir meno agli impegni presi – spiega il Presidente – perché il ruolo che l’Italia svolge è fondamentale per la sua reputazione internazionale».