Natale. Sono 12 mila i militari italiani lontani da casa

Pubblicato il 25 Dicembre 2009 - 17:23 OLTRE 6 MESI FA

afghanist_soldatiNatale di servizio per i soldati italiani impegnati in missioni milatari all’estero. C’é chi passerà il Natale in pattuglia tra le montagne desertiche dell’ovest afghano, chi monterà di guardia nelle basi del Libano al confine con Israele per vigilare sugli accordi di pace per conto delle Nazioni Unite e chi sarà impegnato nelle nostre città, accanto a poliziotti e carabinieri di pattuglia o presidiando gli obiettivi sensibili.

Saranno in tutto circa 12mila i militari dell’esercito italiano che trascorreranno le feste natalizie lontano da casa. In Afghanistan, la missione più importante tra quelle all’estero, saranno oltre 2.700 quelli impegnati anche il giorno di Natale, tra le basi di Herat, Kabul e i presidi avanzati come Farah. In Libano invece sono 2.100 i soldati che si trovano attualmente nel sud del paese, mentre in Kosovo e in Bosnia sono 1.600 gli uomini e le donne dell’Esercito: una presenza che ormai ha raggiunto i dieci anni.

E la bandiera dell’esercito italiano sventolerà anche a Baghdad, in Iraq, dove 24 tra ufficiali e sottufficiali sono impegnati nell’addestramento delle forze armate irachene. Comprese anche le missioni più piccole – da quella nel Sahara occidentale a quella in Georgia – in totale saranno 6.500 i militari che dell’Esercito che passeranno il Natale all’estero.

Altrettanti, però, saranno impegnati in Italia: quasi 5mila, infatti, operano in 25 provincie nell’ambito delle operazioni che l’esercito conduce sul territorio nazionale, come ‘Strade sicure’, con l’obiettivo di pattugliare i centri e le periferie delle nostre città, vigilare sui siti sensibili o sui Centri di accoglienza per gli immigrati. Ci sono poi circa 350 soldati ancora in Abruzzo, nell’ambito dell’operazione ‘Gran Sasso’ per aiutare le popolazioni colpite dal terremoto del 6 aprile, e 250 in Campania, per l’emergenza rifiuti che si concluderà il 31 dicembre. I militari però non se ne andranno, perché spetterà ancora a loro il controllo delle discariche, definite siti strategici nazionali. Restano, infine, ancora a disposizione delle prefetture i soldati schierati in questi giorni nelle città per l’emergenza maltempo