Naufragio Canale Sicilia, Renzi rientra a Roma e sente al telefono Hollande

di Redazione Blitz
Pubblicato il 19 Aprile 2015 - 12:45 OLTRE 6 MESI FA

 

Naufragio Canale Sicilia, Renzi rientra a Roma e sente al telefono Hollande

Matteo Renzi (LaPresse)

ROMA, 19 APR – Matteo Renzi è rientrato a Roma per seguire gli sviluppi della situazione del naufragio nel Canale di Sicilia e nel pomeriggio, molto probabilmente terrà una conferenza stampa a Palazzo Chigi. Renzi, dopo la tappa a Mantova, aveva in programma degli appuntamenti in Veneto e una manifestazione a Sanremo. Saputo dell’accaduto nel Canale di Sicilia ha però ritenuto di dover tornare ai propri impegni istituzionali ed è ripartito per Roma.  A Roma il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha avuto un colloquio telefonico con il presidente francese Francois Hollande.

Sulla vicenda del barcone in cui numeri se confermati parlano di circa 700 persone decedute, è intervenuto anche il governatore della Sicilia Rosario Crocetta che ha chiesto un vertice urgente dei capi di Stato dell’Unione europea in Sicilia per una nuova convenzione sull’immigrazione e sul diritto d’asilo dei rifugiati.  “Faccio appello a presidente del Parlamento Ue Martin Schulz e al capogruppo del Pse Gianni Pittella per organizzare subito il vertice”.

“Occorre dire basta con l’ipocrisia europea che s’inventa sigle inutile come Frontex e Triton – dice il governatore Crocetta – ma non affronta la centralità della questione, cioè la strategia di condivisione di tutti i Paesi dell’Ue rispetto alle politiche sui rifugiati”. Per Crocetta, “il diritto d’asilo non può essere riconosciuto attraverso il tentativo di sfidare la morte nel Mediterraneo ma attraverso richieste nei Paesi di provenienza”. “Le altre misure – insiste – diventano solo la tragica recita di chi gira la testa per non vedere la realtà. Settecento morti in una notte è una cifra da emergenza bellica e non si può continuare a fare finta di nulla, non si può affrontare la questione col cinismo dello scaricabarile, atteggiamento che continua ad avere la maggioranza degli Stati membri. La Sicilia – prosegue – chiede all’Europa che si impegni realmente perché il Mediterraneo diventi un mare di pace e non l’enorme cimitero che è diventato. Noi saremo in prima linea perché è proprio la Sicilia a pagare il prezzo più alto”.