Neonati morti in ospedale, aperta inchiesta interna
Anche gli Ospedali Riuniti di Foggia apriranno una inchiesta interna sulla morte dei due neonati avvenuta a ridosso delle festività natalizie. Lo ha chiarito il direttore sanitario del nosocomio foggiano, Deni Procaccini, che ha spiegato che l’inchiesta servirà anche per chiarire che tutto si è svolto correttamente. Gli ultimi casi, quello di Foggia, quello di Pavia e quello di Bari sono solo gli ultimi episodi. Quasi 30mila volte ogni anno infatti i cittadini italiani denunciano i medici e gli ospedali per errori che mettono in moto le assicurazioni per i risarcimenti e talvolta costano la vita ai loro parenti o amici. Spesso, più o meno in un terzo dei casi, si finisce nelle aule dei tribunali.
Tornando all’ospedale di Foggia, la direzione sanitaria spiega che uno dei neonati è morto per una enterocolite necrotizzante, ossia la perforazione dell’intestino, una delle complicanze più terribili per i bambini prematuri. L’altro neonato, la bambina, potrebbe essere morta per il “polmone umido”, che provoca l’alterazione della circolazione del sistema cuore/polmone.
Un episodio che riporta alla ribalta il problema della gestione della Sanità sul territorio, per far fronte al quale arriva la proposta del Pd, contenuta in un disegno di legge depositato da pochi giorni al Senato, di istituire un’Agenzia nazionale del Garante per la salute con il compito di vigilare e verificare la qualità delle cure prestate dal Servizio sanitario nazionale. Una situazione che riflette, afferma il presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sul Servizio sanitario nazionale Ignazio Marino (Pd), una qualità dell’offerta sanitaria sul territorio che è a “macchia di leopardo”, ovvero elevata in alcune regioni e molto carente in altre.
Per questo, Marino ha depositato un ddl che prevede la nascita di un’Agenzia nazionale con funzioni di Garante della salute: l’agenzia dovrebbe effettuare controlli e verifiche della qualità delle prestazioni e delle cure offerte. Ma avrebbe anche un potere ‘concreto’: quello di far chiudere reparti ospedalieri e strutture sanitarie che dovessero risultare “non idonei”.
Sul caso dei due neonati morti negli ultimi sette giorni a Foggia, oltre alla Procura della Repubblica (trenta persone indagate), anche la Commissione parlamentare sugli errori sanitari e i disavanzi sanitari regionali, presieduta da Leoluca Orlando (Idv), ha aperto un’inchiesta. La Commissione ha chiesto una relazione all’Assessore alla sanità pugliese per chiarire lo svolgimento dei fatti ed accertare eventuali responsabilità. Lo riferisce una nota dell’ufficio stampa della commissione.
Analoga indagine è stata aperta dalla commissione nel caso delle due gemelline e della loro madre, morte in circostanze ancora da chiarire all’ospedale San Matteo di Pavia il 3 gennaio scorso. Tutti i casi saranno sottoposti all’attenzione dell’ufficio di presidenza della commissione che si terrà il prossimo 13 gennaio prossimo. Il direttore sanitario degli Ospedali Riuniti di Foggia, Deni Aldo Procaccini, spiega che la morte dei due neonati è legata a «patologie indipendenti, senza correlazione fra gli eventi. Solo una casualità temporale».
Secondo Procaccini, uno dei bambini ha avuto una enterocolite necrotizzante, una delle complicazioni possibili nei bambini prematuri, mentre per l’altro neonato si parla di polmone umido che fa avanzare l’ipotesi di ipertensione polmonare. Patologie «assolutamente indipendenti», ha ribadito il direttore sanitario, aggiungendo che anche l’ospedale aprirà un’inchiesta interna per verificare che tutto sia avvenuto correttamente e per tranquillizzare l’opinione pubblica sulla professionalità del reparto.