Ghedini: “Matrimoni gay? Sono favorevole, ma non chiamatele nozze”

Pubblicato il 6 Febbraio 2013 - 09:35| Aggiornato il 2 Giugno 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – ”Non sono affatto contrario ai matrimoni gay, ma non chiamatele nozze”. Niccolò Ghedini, deputato del Pdl e legale di Silvio Berlusconi, lo ha dichiarato in un’intervista a La Stampa. Ghedini ha spiegato che le “parole hanno un significato profondo” e che il termine matrimonio è associato al rito religioso. Quindi il deputato si dice favorevole alle unioni civili tra persone dello stesso sesso, sottolineando che si tratta di “rapporti di natura patrimoniale” e che la sua posizione è personale e non rappresenta il Pdl.

Ghedini ha detto: ”Non sono affatto contrario ai matrimoni gay, ma credo che per superare resistenze di natura culturale sarebbe corretto non chiamarli matrimoni perché le parole hanno un significato profondo e quando si parla di matrimonio di solito si pensa a quello religioso, mentre in termini laici bisogna pensare a rapporti di natura patrimoniale che ciascuno deve essere libero di orientare come meglio crede”.

Il deputato ha poi precisato che la sua posizione è ”assolutamente personale e non impegnativa per alcuno, tanto meno per il Pdl“: ”Penso che le propensioni di natura sessuale non dovrebbero mai costituire un pregiudizio, né un discrimine. Sono assolutamente contrario a qualsiasi differenziazione che possa derivare da un orientamento sessuale”, dice Ghedini.

In tema di adozioni, ”non ho dubbi che sia meglio per un bambino stare in un nucleo familiare di persone che si vogliono bene. Sempre preferibile all’orfanotrofio o a famiglie etero dove vi siano situazioni degradate”, prosegue Ghedini.

Tuttavia, ”siccome obiettivamente il fondamento della relazione naturale per un bambino è l’unione eterosessuale, si pongono interrogativi che sono da discutere in maniera più approfondita. Non vuol dire che vi siano delle chiusure, ma che da parte mia non vi sono certezze così granitiche come per la parte civilistica dell’unione gay“.