Vendola indagato: avrebbe favorito la nomina di un primario

Pubblicato il 11 Aprile 2012 - 18:16 OLTRE 6 MESI FA

Nichi Vendola (Foto Lapresse)

BARI – Avrebbe fatto pressioni perchè Paolo Sardelli divenisse primario di chirurgia toracica all’ospedale San Paolo di Bari. Per questo motivo il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, è indagato per concorso in abuso d’ufficio. Lo ha reso noto lo stesso Vendola che ha convocato una conferenza stampa d’urgenza. ”Mi dichiaro assolutamente sereno, come sempre in passato. Perché ogni mia azione è stata sempre improntata a garantire la trasparenza” ha detto Vendola. La nomina in questione è quella che riguarda il prof.Paolo Sardelli, primario di chirurgia toracica all’ospedale ‘San Paolo’ di Bari.

“Questa accusa – ha precisato Vendola – nasce soltanto dalle dichiarazioni di Lea Cosentino che asserisce che all’origine di questa mia interferenza ci sarebbe la mia amicizia con Sardelli elemento già da questi smentito mesi fa”. Cosentino, ha spiegato il presidente della Regione Puglia, ”asserisce che all’origine di questa mia veemente interferenza ci sarebbe la mia amicizia con il professor Paolo Sardelli, elemento questo che è stato già autorevolmente smentito nei mesi scorsi dal professor Sardelli che ho conosciuto per essere una vera promessa della scienza medica”.

Ma ”io – ha precisato Vendola – a questo concorso, come a tutti i concorsi, mi sono interessato nella misura di chiedere che fossero concorsi veri, che avessero una platea credibile di partecipanti e che potesse vincere il migliore”. Nella stessa indagine figura anche la ex dirigente dell’Asl di Bari Lea Cosentino, divenuta nota come Lady Asl in inchieste riguardanti l’imprenditore ‘Gianpi’ Tarantini.

”Chiunque, qualunque direttore generale sa che i miei unici interventi, rari, relativamente ai concorsi sono stati sempre mirati alla raccomandazione che potesse vincere il migliore”, ha continuato Vendola. E nell’ambito di questa indagine – ha ribadito – ”si appura che effettivamente il professor Sardelli era comunque il migliore”. ”Cioè non viene messa in dubbio la qualità. Chi mi accusa? Mi accusa – ha proseguito Vendola – la dottoressa Cosentino sulla base di sue dichiarazioni rese tre mesi fa, non suffragate da nessuna altra prova, nessuna altra documentazione”. ”Mi accusa – ha detto ancora – una persona animata da forte risentimento nei miei confronti, avendola io licenziata al momento del suo coinvolgimento nelle inchieste sulla malasanità”. ”La dottoressa Cosentino – ha detto Vendola – è comprensibilmente animata da rancore nei miei confronti, tanto animata da rancore che ha fatto causa recentemente alla Regione chiedendo un risarcimento di tre milioni di euro”.

Indagata in indagini sulla sanità pugliese, l’ex dirigente della Asl di Bari ha fatto ai pm nei mesi scorsi varie dichiarazioni sulla gestione della sanità in Puglia accusando il presidente della Regione Vendola e suoi assessori di aver interferito per favorire medici o dirigenti targati Pd o Sel. A proposito di Vendola così dichiarò ai pm ‘Lady Asl’: ”Un’altra pressione riguarda la nomina di primario per l’unità operativa complessa di chirurgia toracica del presidio ospedaliero San Paolo. Nel 2008 era andato in pensione il professor Campagnano, molto bravo e infatti quel presidio andava molto bene. Bandimmo il concorso e Vendola mi chiese di procedere velocemente e sponsorizzò la nomina del dottor Sardelli del policlinico di Foggia, suo amico e secondo lui molto bravo: espletai il concorso ma il dottor Sardelli non presentò la domanda confidando di poter essere collocato presso il Di Venere in un istituenda unità complessa. Quando Sardelli appurò tramite Francesco Manna, già capo di gabinetto di Vendola, che l’istituzione dell’unità di chirurgia complessa del Di Venere non si sarebbe realizzata, Vendola mi chiese insistentemente di riaprire il concorso per consentire al dottor Sardelli di parteciparvi”.