Niente Imu né Iva, servono 6 miliardi: il governo studia dove trovarli

di Redazione Blitz
Pubblicato il 21 Luglio 2013 - 19:19 OLTRE 6 MESI FA
Niente Imu né Iva, servono 6 miliardi: il governo studia dove trovarli

Niente Imu né Iva, servono 6 miliardi: il governo studia dove trovarli

ROMA – Niente Imu né rincaro Iva fino a fine anno. In attesa della riforma della tassazione sulla casa, il 2013 passerà con ogni probabilità indenne per i proprietari e, come annunciato dal ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato, non registrerà nemmeno il temuto aumento al 22% dell’imposta sui consumi.

Dei 6 miliardi necessari quest’anno come copertura delle misure (2 miliardi per il mancato gettito di un punto di Iva in più per sei mesi e 4 miliardi per le due rate Imu sulla prima casa) per il momento se ne è trovato però soltanto uno, sempre che in Parlamento non venga modificato il testo del decreto lavoro-Iva all’esame della Commissioni Finanze e Lavoro del Senato.

Il miliardo necessario per rimandare il rincaro da luglio a ottobre è stato infatti coperto con l’aumento degli acconti fiscali. Decisione dalla quale il Tesoro non sembra intenzionato a discostarsi, ma che non è mai piaciuta al Pdl, contrario ad ogni incremento anche minino della tassazione. Finora di modifiche al dl non ce ne sono state, ma qualche emendamento potrebbe arrivare anche all’ultimo minuto nel passaggio in Aula. Il voto sul provvedimento è ufficialmente calendarizzato per martedì pomeriggio, dopo quello sul dl svuota carceri, ma non è escluso che slitti di un giorno in attesa di nuovi interventi. Si tratterebbe in ogni caso di aggiustamenti minimi, probabilmente con uno stop all’aumento degli acconti su Ires e Irap delle società.

Da qui al 31 agosto, data entro la quale il governo si è impegnato a risolvere i principali temi economici, bisognerà comunque trovare un altro miliardo a cui aggiungere i 4 di Imu. Nodo questo a cui si dedicherà il tavolo tecnico convocato domani pomeriggio al Tesoro per riprendere le fila della cabina di regia di giovedì scorso e per entrare nel merito delle ipotesi di riforma, a partire dalla sostituzione di Imu e Tares con un’unica service tax. Se dunque per quest’anno, in attesa della legge di stabilità 2014, le famiglie riusciranno comunque a salvarsi da Iva e Imu, il timore è che un nuovo aumento arrivi dalle addizionali regionali. Negli ultimi vent’anni i tributi locali sono già aumentati di 5 volte e per l’anno prossimo, senza interventi correttivi, si prevede un’ulteriore impennata in media del 36%, a partire dalle Regioni in deficit sanitario.