“Non difendiamo l’indifendibile”. Biglietto di Fini a Casini: “Veramente bravo”

Pubblicato il 10 Dicembre 2009 - 17:59 OLTRE 6 MESI FA

Non difendiamo l’indifendibile è il concetto espresso dal leader dell’Udc Pierferdinando Casini nel suo intervento alla Camera in merito all’autorizzazione all’arresto per Nicola Cosentino (Pdl). «Pensiamo davvero che la Prima Repubblica sia morta per i giudici di Mani Pulite? – le parole di Casini – Ci spetta un atto di umiltà e onestà. La Prima Repubblica era morta molto prima, quando si era chiusa in una difesa cieca e assoluta della sua classe dirigente, senza saper distinguere tra le solidarietà doverose e quelle che mai dovevano essere date».

Ribadendo poi che l’Udc lasciava sul voto sull’arresto di Cosentino libertà di coscienza, Casini ha osservato: «In questo clima tempestoso una difesa assoluta non solo finirà per militarizzare l’intera magistratura contro la politica ma ci metterà prima o poi in una situazione insostenibile nei confronti della opinione pubblica».

«I pregiudizi, siano pro o contro possono uccidere gli uomini e sicuramente uccidono le idee e la politica. – continua Casini – Così è capitato nella storia anche recente. Io sono uno dei pochi in quest’Aula a ricordarmi bene il discorso di Craxi alla vigilia di Tangentopoli e i tanti silenzi imbarazzati che c’erano. Ricordo il crepuscolo della prima Repubblica, e come me lo ricorderanno colleghi come il presidente Fini e il presidente Cicchitto. Sono passati tanti anni e tutti mi daranno atto di non avermi sentito parlare di una deriva giustizialista e demagogica che portò all’esibizione di un cappio in quest’Aula da parte della Lega. Sono fiero – ha concluso – della libertà di coscienza lasciata dall’Udc ai suoi deputati».

Un intervento che è decisamente piaciuto al presidente della Camera Gianfranco Fini il quale ha fatto recapitare al leader dell’Udc un foglio su cui ha scritto solo due parole: «Veramente bravo». Complimenti ricambiati da Casini con un saluto di mano.