Nunzia De Girolamo. Registrazione TG5: “Il Pd ti vuole inguaiare”. “Una patacca”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 16 Gennaio 2014 - 07:28 OLTRE 6 MESI FA
Nunzia De Girolamo

Nunzia De Girolamo

ROMA – “Attenta, il Pd locale ti vuole inguaiare. Vogliono arrivare a te tramite me”. E’ l’avvertimento che l’ex direttore sanitario della Asl di Benevento, Felice Pisapia, rivolge all’allora deputata del Pdl Nunzia De Girolamo. La conversazione non è agli atti ma è emersa dal Tg5, edito da Mediaset di Berlusconi. Il deputato del Pd Umberto Del Basso De CAro, grande avversario della De Girolamo e citato nel “complotto” ha definito il complotto rivelato nella registrazione del Tg5

“una evidente patacca, un complotto”,

come riferisce Conchita Sannino su Repubblica.

Dal colloquio, in cui Pisapia riferisce quanto appreso dal dirigente della Asl Giuseppe De Lorenzo, emergerebbe una sorta di complotto orchestrato da Umberto del Basso De Caro (oggi deputato Pd), Michele Rossi (direttore generale Asl) e Roberto Prozzo (avvocato politicamente impegnato), per “inguaiare”, appunto la De Girolamo.

La quale ostenta sorpresa e sicurezza: “Ma a me possono puntarmi quando vogliono: non ho preso soldi, non ho chiesto favori”. Immediata, la replica di Del Basso De Caro: “E’ una evidente patacca”. E Prozzo aggiunge: “Siamo alla pura follia”.

All’inizio della registrazione Pisapia spiega alla De Girolamo di averle inviato un messaggio perché mezz’ora prima era

“uscito dalla stanza di Giuseppe De Lorenzo che non avevo mai conosciuto fino a quel momento, nonostante tutto il casino. Però lui mi fa contattare e vado da lui… De Lorenzo mi accoglie benissimo… Vue’ Felicino…io lo so che tu stavi con me sulla questione dell’Udeur… Io ti devo dire una cosa perché è un po’ di tempo, quattro cinque mesi che vedevo De Caro, Michele Rossi e Prozzo che si riuniscono sotto casa mia. E l’ultima volta sabato scorso… siamo stati più di due ore a parlare, infatti erano le sette mezza, alle nove e mezza sono uscito e ti ho fatto il messaggio…”.

Pisapia si chiarisce con la De Girolamo sul messaggio inviatole e sulla successiva chiamata e poi riprende a raccontarle quanto gli aveva riferito De Lorenzo:

“Mi è sembrato strano da quattro o cinque mesi, il sabato pomeriggio fisso o alle quattro e mezza o alle tre e mezza, ad orari variabili, vedevo sempre De Caro e poi subito dopo Michele Rossi. Però non ho mai collegato! Tranne questo sabato che è trascorso, dove ho lasciato socchiusa la porta, tanto loro non la vedevano, erano nel corridoio e parlavano di te, Michele Rossi, De Caro e Prozzo”.

De Girolamo chiede di chi parlavano:

“di me o di te?”. Pisapia non ha dubbi: “Di te. Devo farla arrestare, devo farla inguaiare questo e quest’altro ecc.. Disse de Caro: non preoccuparti, noi dobbiamo andare oltre…”.

Pisapia aggiunge:

“e quindi perciò cercai di contattarti perché, dico, vedi che andare oltre per me significa che a me mi può fare fuori quando vuole Michele Rossi, per andare oltre significa che vogliono arrivare a te tramite me”.

La De Girolamo appare sorpresa: “eeehh, come?”. Ed ancora:

“con la stronzaggine che tengono in testa? Però scusami io una cosa voglio capire: questi stronzi puntano a me. Ma che vogliono da me?”.

Pisapia risponde: “Nunzia non lo so”.

De Girolamo: “Vabbè, tutti dicono che tu sei l’unico rivale sul territorio di Umberto Del Basso De Caro, perchè sul territorio c’è lui come sinistra e tu come centrodestra. Ok. Ma a me possono puntarmi quando vogliono: non ho preso soldi, non ho chiesto favori”.

E continua la De Girolamo: “Ma scusami, io chiedo una banalità, l’applicazione del decreto 49. Cioè, voglio dire, l’azienda sta pagando le cause per il 118, sta pagando un’azienda che non paga, i dipendenti stanno un’altra volta oggi sotto all’Asl, i medici vengono continuamente da me”.

Alla diffusione della trascrizione della conversazione, replica a stretto giro Umberto del Basso De Caro. “E’ una evidente patacca, un tarocco. Non solo non ho mai parlato né con Rossi né con l’avvocato Prozzo, non li ho mai incontrati. Il fatto non esiste”, dice.

De Caro nega le circostanze citate nelle intercettazioni: ”Non ho mai parlato con Pisapia. Nella mia vita non ho mai incontrato Michele Rossi di sabato pomeriggio, avendolo visto solo due volte in sessanta anni. Terzo, non ho mai parlato con Michele Rossi e l’avvocato Prozzo. Ma da laico vi prego di non credermi, chiedetelo a loro se è vero che li ho incontrati”.

”Oltretutto – racconta Del Basso de Caro – all’epoca del presunto incontro, dicembre 2012, non ero deputato, ma stavo ancora in Consiglio regionale. Sono diventato deputato solo nel febbraio 2013. E lei non era ancora ministro, ma di che parliamo? Il fatto non si è mai verificato, noi non ci siamo mai incontrati. Ma quale complotto, questo è solo un tarocco”.

Del Basso dice di non pensare a una tutela legale: ‘‘Non me ne frega niente, io sono l’avvocato De Caro. E se i magistrati mi vorranno sentire che mi chiamino, mi fanno solo piacere”. Aggiunge Prozzo: “escludo in maniera categorica di aver incontrato Rossi e Del Basso de Caro assieme. Quelle di Pisapia sono solo fandonie”. .