Ecco i sette nuovi rinforzi di Berlusconi: cinque dall’Udc, due dall’Api

Pubblicato il 28 Settembre 2010 - 15:25 OLTRE 6 MESI FA

Massimo Calearo

Gli ultimi sette rinforzi per Silvio Berlusconi arrivano dall’Udc di Pierferdinando Casini e dall’Api di Francesco Rutelli. Il premier, dopo settimane di mediazioni, alla vigilia del discorso alla Camera di mercoledì 29 settembre può quindi contare su almeno 7 voti in più, tutti strappati all’opposizione di centro.

Dall’Udc arrivano cinque “dissidenti”. Si tratta dei siciliani Calogero Mannino, Saverio Romano, Giuseppe Drago, Giuseppe Ruvolo e il campano Michele Pisacane. Dall’Api, invece, arrivano Massimo Calearo e Bruno Cesario.

Tutti e 7, formalmente, hanno annunciato che decideranno solo dopo aver ascoltato il discorso di Berlusconi. Ma di formalità si tratta visto che tutti hanno lasciato il loro partito di provenienza per confluire, per ora, nel Gruppo Misto. Una collocazione forse transitoria; sta di fatto che gli ex Udc, all’interno del Gruppo Misto hanno costituito una loro componente, i ‘Popolari per l’Italia di domani’.

Romano si risente quando sente parlare di presunte offerte da parte del premier e parlando a nome dei “dissidenti” spiega:  “Ci viene da ridere quando sentiamo queste insinuazioni che peraltro sono calunnie di fuoco amico. Non siamo interessati ad alcunché  né ad offerte di governo, né di sottogoverno”. La tempistica dell’uscita dal partito di Casini, però, fa riflettere.

Anche Calearo e Cesario salvano le apparenze dicendo che prima ascolteranno Berlusconi. Dal loro discorso, però, si capisce che difficilmente non sosterranno il premier. L’imprenditore Calearo, idea di Veltroni per rappresentare il ricco nord est nel Pd naufragata dopo pochi mesi, spiega che dirà sì lo farà per gli operai che, spiega, “hanno bisogno di stabilità”.