Omofobia, Salvini boccia ddl Zan: “Allora facciamo anche legge contro eterofobia”

di redazione Blitz
Pubblicato il 2 Luglio 2020 - 13:11 OLTRE 6 MESI FA
Omofobia, Salvini boccia ddl Zan: "Allora facciamo anche legge eterofobia"

Omofobia, Salvini boccia ddl Zan: “Allora facciamo anche legge contro eterofobia” (Foto Ansa)

Ma quale omofobia? “Allora facciamo anche legge contro l’eterofobia”. Il leader della Lega Matteo Salvini boccia il ddl Zan.

Salvini risponde così in conferenza stampa a una domanda sulla legge del deputato Pd Alessandro Zan contro l’omofobia e la misoginia, all’indomani della presentazione in Commissione di un testo base.

“L’Italia non discrimina – afferma Salvini – ci sono già tutte le sanzioni possibili e immaginabili, si rischia invece di sconfinare nell’ideologia, un rischio troppo elevato”.

“Se viene colpito, picchiato, discriminato un omosessuale o un eterosessuale la via, per quanto mi riguarda, è la galera”, aggiunge il leader della Lega.

“Non c’è il pestaggio più grave rispetto a un altro. A questo punto presentiamo un bel disegno di legge contro l’eterofobia, perché non c’è differenza se vengo preso a schiaffi io o un altro”.

Il relatore Zan ha sottolineato che il suo testo base “fuga i dubbi” avanzati nei giorni scorsi che esso possa introdurre reati di opinione. La legge punta a sanzionare solo “gli atti violenti e discriminatori” motivati da omofobia, transfobia e misoginia. 

Ma per il leader della Lega siamo di fronte a una legge che “è un modo comodo per lavarsi la coscienza. Una norma “pericolosa per tutti, omosessuali e eterosessuali”.

“Il problema sono la cassa integrazione e soldi che le banche non danno”, conclude Salvini. (Fonte: Adnkronos).

Omofobia, il testo base del ddl Zan

Il testo base di Zan ha una parte penale repressiva ed una preventiva. La prima interviene sulla legge Reale-Mancino che punisce gli atti violenti e l’istigazione a commettere tali atti per motivi di odio razziale o religioso.

Nel testo Zan vengono sanzionati col carcere gli atti violenti “fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale e sull’orientamento di genere”. 

Nella parte preventiva viene istituita la Giornata nazionale contro l’omofobia, “al fine di promuovere la cultura dell’inclusione e del rispetto”.

Entrambe le parti sono violentemente criticate dal leader del Family Day, Massimo Gandolfini, per il quale si tratta di “una legge fascista degna delle peggiori dittature”. Su questa linea si è posto Matteo Salvini per il quale il testo è “ideologico e dannoso”.

La tesi, enunciata dal Centro Livatino, e a livello parlamentare da Lega e Fdi, è che si perseguano non solo gli atti violenti, bensì anche le opinioni contrarie per esempio al matrimonio gay o all’adozione di bambini da parte di coppie gay.

Nonostante le rassicurazioni in tal senso dello stesso relatore e de i capigruppo della maggioranza in Commissione Giustizia, Mario Perantoni (M5s), Alfredo Bazoli (Pd), Lucia Annibali (Iv) e Laura Boldrini.

In effetti, intervenendo sulla Legge Reale-Mancino, la giurisprudenza consolidata su queste norme dovrebbe escludere la persecuzione penale di opinioni.

Di qui l’appello della maggioranza al dialogo a cui per ora risponde solo una parte di Forza Italia, che in genere lascia su questi temi libertà ai singoli deputati. Un appoggio al testo è giunto dall’azzurra Giusi Bartolozzi, e in commissione potrebbero arrivare altri sostegni da esponenti liberal di Forza Italia, come Enrico Costa, Roberto Cassinelli, Pierantonio Zanettin.

Il voto martedì per l’adozione del testo sarà significativo.