Open Arms, processo a Salvini, a Palermo sfilata di testimoni, da Lamorgese e Conte a Richard Gere

di Redazione Blitz
Pubblicato il 23 Ottobre 2021 - 13:02 OLTRE 6 MESI FA
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Open Arms, processo a Salvini, tra i testi anche Richard Gere (Ansa)

Open Arms, processo a Salvini al via a Palermo. Ministri (Lamorgese) ed ex ministri, l’ex premier Conte e anche l’attore Richard Gere sfileranno sul banco dei testi al processo all’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini.

Open Arms, processo a Salvini al via a Palermo

E’ imputato di sequestro di persona e omissione di atti d’ufficio per aver vietato lo sbarco di 147 migranti soccorsi dalla nave spagnola Open Arms. Lo ha deciso il tribunale di Palermo che ha ammesso tutti i testi citati dalle parti.

I pm chiedono anche le comunicazioni intercorse tra le autorità coinvolte nella vicenda dal momento dalla prima richiesta di porto sicuro avanzata dalla nave allo sbarco a Lampedusa.

E il decreto ministeriale che sancì il divieto di ingresso della Open Arms con i 147 migranti a bordo. Quindi, gli atti della Procura dei Minori sulla presenza dei minorenni a bordo, le relazioni psicologiche e mediche sullo stato delle persone che si trovavano sulla imbarcazione spagnola

I pm hanno chiesto l’ammissione anche di una serie di atti come la decisione del Tar che annullava il divieto di sbarco deciso dal Viminale. Insieme ai verbali della Polizia Scientifica sulle condizioni dei migranti a bordo della Open Arms, la sentenza del gup di Siracusa che ha assolto il comandante della Open Arms in un altro processo.

E la decisione a carico dell’Italia del Comitato Onu in un caso di omesso soccorso e la corrispondenza tra l’ex premier Conte e Matteo Salvini sulla vicenda della nave spagnola.

La difesa affidata all’avvocato Giulia Bongiorno

Il legale di Salvini, l’avvocato Giulia Bongiorno, ha chiesto l’esame del leader della Lega. E l’acquisizione di due decreti di archiviazione. Decreti che escluderebbero, in casi analoghi a quello della Open Arms, la competenza italiana nell’assegnazione del Pos (Place of safety).

E, sempre in tema di assenza di competenza italiana, le note del ministero degli Esteri in cui si ribadiva che a stabilire il porto sicuro doveva essere la Spagna.

La difesa ha chiesto, inoltre, di acquisire la direttiva del 2019 che stabiliva i provvedimenti da adottare a carico delle ong che disattendevano le indicazioni di uno Stato.

Nella lista dei documenti chiesti dalla difesa di Salvini anche le indicazioni del Governo che evidenziavano la politica italiana in materia di sbarchi.

Indicazioni che sancivano la necessità di arrivare a un accordo in sede europea sulla distribuzione dei migranti prima dell’assegnazione del Pos e dell’autorizzazione allo sbarco.

La Procura non si è opposta alle richieste di acquisizione documentale dell’avvocato Bongiorno se non all’ammissione di articoli di giornale o comunicati stampa.