Ornella Vanoni e i 36 voti: “Certo, quell’uscita su Pisapia…”

Pubblicato il 19 Maggio 2011 - 10:14 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – Quantomeno l’ha presa con stile. Ornella Vanoni, candidata a Milano per una lista a sostegno di Letizia Moratti, ha preso 36 voti. Ma lei non si sottrae alle domande del Corriere della Sera: “Tristezza / per favore va viaaa”, canta al giornalista che le chiede una riflessione sul voto.

“Ho voluto aiutare un amico. Giovanni Terzi. Me l’ha chiesto. Non mi sono tirata indietro”, racconta la cantante. Pochissime preferenze. Ci è rimasta male? “Ripeto. L’ho fatto per Giovanni”. Anche Terzi è andato giù. “Del resto, quell’uscita là…”. Di Terzi? “Della Moratti”. …. La Moratti a Sky con il ladro rifilato a Pisapia? “Ha danneggiato, forse, credo, è probabile, anche tutti gli altri candidati. Comunque sia, io non ho fatto campagna elettorale. Non avevo ambizioni particolari”.

“La gente non ha ancora capito cos’è l’Expo, e invece si continua a discutere di Expo… La gente è interessata ad altro, vuole che si risolva altro, è di altro che parla. I treni dei pendolari, a esempio, ha in mente? Pochi, sporchi, affollati”.

E Berlusconi? “Adesso mette in mezzo Berlusconi. Voleva un mio parere sulla città? Si risolva il problema del traffico. Vedo passare auto con dentro una persona. Tante auto e soltanto una persona. Diciamo adesso dello stato delle strade: rifatte male, l’asfalto si scioglie. E le strisce pedonali? Possibile che quando attraverso mi devo sbracciare come una matta per non farmi stirare? Un’altra questione. Ho visto in Spagna un servizio di bus per portare a casa i ragazzi che escono dalle discoteche. In determinate circostanze, in certe zone, in aggiunta, i mezzi pubblici come il metrò tengono poi aperto oltre l’orario. Da noi non succede”.

E Pisapia, associato dal centrodestra al mondo dei centri sociali, degli spinelli…”Uffff…. Che noia. È un trabocchetto? Dove vuole arrivare? Senta, c’ero, in quegli anni magici, là, in America, anni straordinari, irripetibili, anni di canzoni, di teatro, di arte, anni di fervore nelle università. C’era anche l’erba, tutti fumavano. Ma la musica, la creatività… D’accordo? Basta. La saluto. E si ricordi che posso spararle. Ci sentiamo domani”.