P.A., riforma Madia bocciata dalla Corte Costituzionale: “Per i decreti vanno sentite le Regioni”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 25 Novembre 2016 - 19:00 OLTRE 6 MESI FA
P.A., riforma Madia bocciata dalla Corte Costituzionale: "Per i decreti vanno sentite le Regioni"

La ministra Marianna Madia (Foto Ansa)

ROMA – La Corte Costituzionale boccia la riforma Madia sulla Pubblica Amministrazione: per i giudici è illegittima la parte in cui si prevede che l’attuazione della riforma stessa, attraverso i decreti legislativi, possa avvenire con il semplice parere della Conferenza Stato-Regioni o Unificata, senza sentire il parere delle Regioni. Secondo la Consulta, che si è pronunciata dopo un ricorso della Regione Veneto, è invece necessaria la previa intesa.

La pronuncia di legittimità riguarda le norme relative alla dirigenza, partecipate, servizi pubblici locali e pubblico impiego. La Corte ha circoscritto il giudizio alle misure della delega Madia impugnate dalla Regione Veneto, lasciando fuori le norme attuative. “Le pronunce di illegittimità costituzionale colpiscono le disposizioni impugnate solo nella parte in cui prevedono che i decreti legislativi siano adottati previo parere e non previa intesa”, si spiega nella sintesi della sentenza.

In particolare, sono stati respinti i dubbi di legittimità costituzionale relativi alla delega per il Codice dell’amministrazione digitale. Le dichiarazioni di illegittimità costituzionale riguardano quindi esclusivamente le deleghe al Governo “in tema di riorganizzazione della dirigenza pubblica”, “per il riordino della disciplina vigente in tema di lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni”, “di partecipazioni azionarie delle pubbliche amministrazioni e di servizi pubblici locali di interesse economico generale”.

La Corte Costituzionale, guardando al futuro, sottolinea comunque che “le eventuali impugnazioni delle norme attuative dovranno tener conto delle concrete lesioni delle competenze regionali, alla luce delle soluzioni correttive che il Governo, nell’esercizio della sua discrezionalità, riterrà di apprestare in ossequio al principio di leale collaborazione”.

RENZI: “PAESE BLOCCATO” –  “Oggi la Consulta ha dichiarato parzialmente illegittima la norma sui dirigenti perché non abbiamo coinvolto le Regioni. E’ un paese in cui siamo bloccati”, è stato il commento del presidente del Consiglio Matteo Renzi, in riferimento agli effetti della revisione del titolo V nella riforma istituzionale.

GASPARRI: “GOVERNO E MADIA AVEVANO AGITO DA SOLI” – “La Corte costituzionale ha sostanzialmente bocciato la riforma della pubblica amministrazione nella sua parte attuativa. Per la Consulta, infatti, il tentativo della Madia e del governo di agire da soli senza ascoltare la conferenza Stato-Regioni è illegittimo. Nei decreti attuativi si fa riferimento al solo parere degli enti territoriali, mentre per la Suprema Corte è indispensabile l’intesa. Dopo quella del Veneto ci sarà una pioggia di impugnazioni per fermare giustamente i deliri di onnipotenza di questo governo, e il caos sarà totale. Siamo di fronte a degli incompetenti improvvisatori. Tra una settimana avremo l’occasione di sbarazzarci di questi incapaci”, ha dichiarato Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia.