P3, Cicchitto: “Operazione distruttiva”. Zanda: “Il premier è potenzialmente ricattabile”

Pubblicato il 16 Luglio 2010 - 14:59 OLTRE 6 MESI FA

“Dai quattro pensionati” di Silvio Berlusconi, all’operazione “distruttiva contro il governo” di Fabrizio Cicchitto. Nel pieno della bufera sulla cosidetta P3 che vede coinvolti alcuni esponenti del Pdl, gli uomini del Cavaliere gridano al complotto: “C’è un’operazione politica e mediatica che punta a offuscare e a stravolgere i risultati ottenuti dal governo Berlusconi al punto tale da aprire un dibattito sulla sua imminente dissoluzione, come ha fatto giovedì D’Alema la cui ipotesi di un governo di transizione è chiaramente un’esca lanciata verso qualche ipotetico settore della maggioranza” dice il presidente dei deputati del Pdl. Che parla “di una campagna distruttiva”, contro la quale “è indispensabile serrare le file, realizzare un compromesso sulla legge sulle intercettazioni e riprendere il cammino riformista e modernizzatore del governo, respingendo le tendenze disgreganti e distruttive”.

Anche il legale del premier Niccolò Ghedini attacca “la parziale pubblicazione di atti di indagine, in palese violazione di legge”, denunciando il tentativo “di gettare discredito nei confronti del presidente Berlusconi” e negando che il premier sapesse qualcosa sulle mosse degli uomini della cosidetta P3. Il legale del presidente del Consiglio minaccia: “E’ evidente che saranno esperite tutte le azioni giudiziarie del caso”.

Che il premier sia “potenzialmente ricattabile” è la valutazione del  vicepresidente dei senatori del Pd Luigi Zanda: “E’ difficile dare una valutazione sulla decisione di Berlusconi di accettare le dimissioni di Cosentino senza conoscere bene i fatti specifici. Ma di certo possiamo fare considerazioni generali sul sistema di relazioni politiche costruito da Berlusconi e constatare che tutti i giorni spuntano come funghi questioni che hanno a che fare con la legge penale – ha detto Zanda in un’intervista all’Unità – Se poi Cosentino continua a fare il coordinatore del Pdl campano perché controlla molti voti o perché ha argomenti diciamo ‘più convincenti’ nei confronti di Berlusconi non siamo in grado di dirlo. Ma certo esistono motivi seri di preoccupazione”.

Ma il governo, per bocca del Guardasigilli Angelino Alfano, fa quadrato: “Abbiamo una certezza: che il sistema-giustizia ha dentro di sè tutti gli anticorpi per reagire. Non si può fare di tutta un’erba un fascio e non si può dare la caccia alle streghe”.