Eolico-P3, l’Italia dei Valori presenta la mozione di sfiducia per Caliendo: “Non può restare”

Pubblicato il 20 Luglio 2010 - 15:09 OLTRE 6 MESI FA

Giacomo Caliendo

“Il sottosegretario Caliendo non può restare al suo posto. Quanto sta emergendo a suo carico è gravissimo, per questo l’Italia dei Valori ha presentato una mozione di sfiducia nei suoi confronti”: lo affermano i capigruppo dell’Italia dei Valori al Senato e alla Camera, Felice Belisario e Massimo Donadi.

“Non è ammissibile, aggiungono i due capigruppo, che un sottosegretario alla Giustizia partecipi a riunioni segrete per influenzare decisioni politiche, appalti, processi e per provare a condizionare il voto della Corte Costituzionale sul cosiddetto Lodo Alfano. Caliendo deve andare a casa – concludono Belisario e Donadi – la mozione di sfiducia è un atto dovuto. Auspichiamo, nell’interesse del Paese, che altre forze di opposizione la sostengano”.

”E’ assolutamente inopportuno che il sottosegretario alla Giustizia sia qui in Commissione per seguire i lavori sul disegno di legge sulle intercettazioni”, ha fatto eco la capogruppo del Pd in Commissione Giustizia della Camera Donatella Ferranti.

I Democratici avevano deciso, in un precedente ufficio di presidenza del gruppo, la linea da tenere a proposito del sottosegretario alla Giustizia coinvolto nell’inchiesta sull’eolico in Sardegna e la nuova P3.

I giornalisti non potranno seguire i lavori della Commissione attraverso il circuito che di solito viene concesso. I deputati del Pdl, infatti, avevano deciso di chiedere di togliere il circuito qualora fossero cominciate le proteste del Pd contro il sottosegretario alla Giustizia.

Intanto il Pdl fa quadrato intorno al suo sottosegretario Caliendo, e, tramite il capogruppo alla Camera Fabrizio Cicchitto, ricorda a tutti i deputati di essere presenti in commissione Giustizia. Il presidente dei senatori Maurizio Gasparri ha spiegato di non aver ancora letto la mozione presentata dall’Idv, ma ha preannunciato di essere “naturalmente contrario alla richiesta di dimissioni”.