Palermo, errore nei conteggi: Orlando può perdere 10-15 punti

Pubblicato il 8 Maggio 2012 - 15:25 OLTRE 6 MESI FA

Leoluca Orlando (Lapresse)

PALERMO – Leoluca Orlando e Fabrizio Ferrandelli potrebbero “perdere” 10-15 punti, rispetto al 48,3% e al 17,7% conquistato a primo turno -con580 schede scrutinate su 600-, tutto per un errore di conteggio degli uffici elettorali che hanno assegnato i punti ai due avversari politici al ballottaggio nella corsa per diventare sindaco di Palermo. L’inghippo sarebbe nella traduzione in percentuali del totale dei voti attribuiti ai candidati, dovuto all’interpretazione della legge che prevede che la base del calcolo dovrebbe essere effettuata sul totale dei voti validi, ottenuti dai candidati sindaci, dalle liste e candidati al Consiglio (le schede nulle sarebbero così l’unica eccezione).

Il Dipartimento elettorale regionale ha mandato una circolare cche contesta i metodi di conteggio utilizzati dai Comuni e la formulazione delle percentuali sulla base del totale dei voti assegnati ai candidati sindaci.

Secondo gli uffici dell’assessorato alle Autonomie locali della Regione, invece, bisogna dunque tenere conto del totale dei voti “validi, ma comprese le schede bianche”. Conseguenza di due leggi regionali, del ’97 e del 2012, che tengono in piedi il sistema di calcolo secondo cui si estende automaticamente al candidato sindaco il voto per il consigliere.

Un boccone amaro, questo dell’eventuale riconteggio, per i candidati sindaci che erano convinti di essere passati al primo turno. a Villabate, Erice, Misterbianco e Sciacca: Cerrito, Tranchida, Di Guardo e Di Paola per la precisione sono “rimandati”.

“Il ballottaggio non m’impensierisce, penso ai problemi della citta’. E poi, io ho preso 103 mila voti, l’altro 30 mila. Chi vince? Bella domanda, no?”, ha commentato Leoluca Orlando.”Quello del governo Lombardo e’ un pressapochismo fatto sistema: c’e’ questa novita’ dell’ interpretazione della legge elettorale, con il riconteggio delle schede bianche che potrebbero modificare le percentuali dei consensi. Ma non cambia niente, i voti rimangono gli stessi. Io ne ho pressi 103 mila, in 45 mila hanno votato solo per me, non per la lista. Se io passo dal 47 al 33 per cento – ha affermato – lo stesso vale per gli altri, che diminuiscono le loro percentuali”. Per Orlando quanto sta succedendo attorno all’interpretazione della nuova legge elettorale, approvata l’anno scorso dall’Assemblea regionale siciliana, ”è un vulnus per la democrazia”.

”Noi andiamo avanti lo stesso – ha aggiunto – Eventualmente ci sarebbe un problema per i consiglieri comunali, alcune liste che al momento hanno superato lo sbarramento del 5 per cento non sarebbero rappresentate in consiglio, questo sarebbe un vulnus”.