Palermo, Ismaele La Vardera: “Candidatura no bluff, ma ho documentato campagna”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 15 Giugno 2017 - 19:14 OLTRE 6 MESI FA
Palermo, Ismaele La Vardera: "Candidatura no bluff, ma ho documentato campagna"

Palermo, Ismaele La Vardera: “Candidatura no bluff, ma ho documentato campagna”

PALERMO – Ismaele La Vardera, inviato del programma Le Iene, è stato accusato di aver messo su una candidatura a sindaco di Palermo e una campagna elettorale bluff per girare un film per il programma di Italia 1. La Iena su Facebook si difende, spiegando che avrebbe fatto volentieri il sindaco: “La mia candidatura non è stata un bluff”, dice sottolineando di non aver perso nei mesi la sua natura da giornalista e di aver così documentato la sua campagna.

Nel post pubblicato su Facebook da Ismaele La Vardera si legge la sua versione dei fatti sul video-documentario della campagna elettorale che l’ha visto impegnato come candidato sindaco a Palermo:

“Avrei fatto volentieri il sindaco, ma Orlando, Ferrandelli e Forello mi hanno largamente battuto, complimenti a loro. Questo non significa che ho perso la mia natura giornalistica, durante questi mesi ho documentato la mia campagna elettorale, i miei incontri, ogni singola giornata. Che male c’è a rendere trasparente la politica? Per farlo meglio, dato che ho solo 23 anni, mi sono fatto aiutare da persone con le quali ho collaborato e che mi hanno sostenuto in questi mesi: Davide Parenti, autore delle Iene e Claudio Canepari. Se avessi fatto uscire questa notizia prima non avrei preso il 2%, potevo strumentalizzarla a mio vantaggio e invece ho deciso di non farlo”.

L’ex candidato, sempre su Facebook, ha poi aggiunto:

“Subito dopo le elezioni, a risultato ottenuto ho incontrato le persone coinvolte e ho chiesto loro se fossero disponibili ad entrare nel nostro racconto. Praticamente tutte mi hanno rilasciato il loro consenso, e l’ hanno presa bene, tranne uno che stava nella mia lista che non l’ha presa affatto bene e m’ha mandato all’ospedale. Molti prima di me hanno documentato la loro elezione (Macron ad esempio, ma nessuno ha pensato che fosse un bluff la sua candidatura). Sto facendo male a voler raccontare la meravigliosa esperienza che ho fatto negli ultimi mesi? Nel raccontare la politica e nell’essere trasparente che male c’è?”.

L’Ordine dei giornalisti di Sicilia ha convocato “per i prossimi giorni il pubblicista Ismaele La Vardera per ascoltarlo con riferimento alle notizie relative a una presunta strumentalizzazione dell’attività di giornalista nell’ambito della sua candidatura a sindaco di Palermo. Si tratta per il momento di una indagine conoscitiva, svolta per motivi di urgenza dal consiglio e non dal consiglio di disciplina territoriale”.

A commentare l’accaduto anche Totò Cuffaro, ex governatore della Regione Sicilia, che ha Radio Radicale in una intervista ha dichiarato:

“Ho incontrato Ismaele La Vardera circa un mese prima delle elezioni. Pensavo fosse venuto a parlarmi della sua candidatura e gli ho consigliato di non candidarsi. Era accompagnato da un suo amico. Ora ho capito che mi stavano registrando.

Penso che quello che ha fatto è di una gravità assoluta dal punto di vista etico. Non so quello che succederà. Questo si è candidato, tre partiti che hanno dato il loro simbolo, la loro storia. Alcuni palermitani lo hanno votato e adesso scopriamo che stava prendendo tutti in giro; è grave”.

“Dopo la prima volta è poi ritornato chiedendomi cosa doveva fare se avesse perso, chi avrebbe dovuto appoggiare. Mi disse che lui pensava a Ferrandelli e che poteva anche fare l’assessore – ha spiegato – Io gli dissi di sostenere, se voleva, Ferrandelli ma di non pensare a fare l’assessore ma piuttosto, se pensava a un futuro politico, di candidarsi alle regionali”.

La Vardera è tornato ieri da Cuffaro per una video intervista e gli ha chiesto se poteva utilizzare anche il registrato precedente:

“Io gli ho detto solo – ha concluso Cuffaro – di togliere eventuali parolacce, non ho nulla da nascondere e penso di essere stato uno degli uomini più intercettati d’Italia. Però penso che quello che ha fatto è grave”.