Il sindaco Cammarata risponde ai suoi accusatori: “Mi hanno lasciato solo. Anche Lombardo e Micciché contro di me”

Pubblicato il 24 Giugno 2010 - 12:21 OLTRE 6 MESI FA

Il sindaco di Palermo Diego Cammarata

Diego Cammarata, il sindaco di Palermo, non ha per niente gradito. Non è d’accordo con chi dice che il capoluogo siciliano è nella stessa situazione di Napoli a causa dei rifiuti che si accumulano nelle strade. In un’intervista al Corriere della Sera, ha espresso tutto il suo disappunto per il servizio di Le Monde sulla “città pattumiera”. Ha detto Cammarata: «Palermo non è una pattumiera e non c’è emergenza. Permangono ancora dei disservizi nella raccolta dei rifiuti, ma questa non è la Napoli di due anni fa. Anche se cercano di descriverla così un po’ tutti».

Sulle immagini che hanno mostrato al mondo il caos rifiuti, ha invece dichiarato: «Se la foto riguarda un cumulo di oggetti ingombranti, materassi, frigo e roba varia significa che si è formata una discarica abusiva. Sono stato io a lanciare un allarme sulle discariche chiedendo a prefetto e questore una riunione urgente. Ho gridato che dietro ci sono interessi mafiosi e malavitosi. Ma quando lo dice un sindaco di sinistra si solleva il mondo. Lo dico io e non succede niente».

Cammarata ha scagionato l’Amia, l’azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti. Ha detto di aver chiesto all’azienda il perché di questa situazione e ha negato che la città si trovi in piena emergenza: Mi parlano di un rallentamento del flusso dei camion per la saturazione della quarta vasca. Ma questo è disservizio, non emergenza, come invece grida l’opposizione e non solo».

Il primo cittadino si scaglia contro Gianfranco Micciché, reo di aver votato contro la manovra finanziaria della sua giunta e di scatenare il fuoco amico contro la sua amministrazione: «Di amico in quel fuoco non c’è niente. E Gianfranco Micciché che guida un pezzo di Pdl è la vera opposizione. Chi vota con Mpa e Idv si può far chiamare Pdl? D’altronde, il leader del Pd, Davide Faraone, con la sua doppia carica di consigliere comunale e regionale, esce dal municipio con la giacca di oppositore, fa 800 metri, entra alla Regione e vota con la maggioranza di Micciché e Lombardo. In questo quadro ecco tutti pronti a sparare contro il sindaco».

Cammarata, nell’intervista concessa al quotidiano, ha parlato anche dell’emergenza legata alla discarica di Bellolampo. Lì vengono raccolti i rifiuti del capoluogo siciliano. Ha detto il primo cittadino: «Da gennaio 2009 chiedo lo stato di crisi su Bellolampo. Occorrevano interventi decisivi. E invece che hanno fatto? Una quinta vasca pronta da due giorni. Ma secondo il prefetto reggerà 6 mesi e secondo i commissari appena 3 mesi. E io da sindaco che faccio dopo l’estate? Eh, no. La città non può essere vittima di un rimpallo di responsabilità. Non sono San Sebastiano con le freccette tirate al bersaglio. Per ogni cosa che non va qui chiamano il sindaco».