Paolo Becchi (M5S): senatori a vita vivono troppo, se Elena Cattaneo come Ciampi

Pubblicato il 1 Settembre 2013 - 13:24| Aggiornato il 2 Settembre 2013 OLTRE 6 MESI FA
Paolo Becchi (M5S): senatori a vita vivono troppo, se Elena Cattaneo come Ciampi

Paolo Becchi: i senatori a vita costano troppo

Paolo Becchi, uno dei maitre à penser del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo e docente di Filosofia del Diritto alla Università di Genova, che fu attaccato da più parti per avere detto in modo chiaro e brutale il suo pensiero senza la copertura di cui può godere un Gianni Vattimo, ha dedicato alla nomina dei quattro nuovi senatori a vita un articolo sul blog di Beppe Grillo in cui non nasconde lo stupore suo e di tanti altri sulla scelta di fare senatore a vita Elena Cattaneo:

“Una nota finale, sui nomi dei senatori, meriti e competenze scientifiche o artistiche escluse. Stupisce non poco la nomina soprattutto di Elena Cattaneo, la quale è – a quanto mi risulta – la più giovane senatrice a vita mai nominata, appena cinquantenne (è nata nel 1962). Sembra abbastanza inopportuno, specie in un momento come questo, garantire ad una donna di cinquant’anni, con una nomina dall’alto e quindi senza alcuna legittimazione democratica, uno stipendio vita natural durante (diciamo, statisticamente, per i prossimi trent’anni?)”.

 

Purtroppo Paolo Becchi, invece di esaminare gli aspetti politici della scelta fatta da Giorgio Napolitano, si addentra in ragionamenti molto genovesi ma abbastanza parrocchiali e irrilevanti, con, in più, un tocco vacamente jettatorio:

“Un senatore a vita percepisce – comprese diaria, indennità, rimborsi –, all’incirca, 13.000 euro netti al mese (211.502 Euro lordi all’anno). Quanto ci costerà la senatrice Cattaneo? E se – come sembra uso – i senatori a vita campano più degli altri (guardate la Montalcini, ma anche Andreotti e Carlo Azelio Ciampi).

“Ed ecco, allora, che in tempi di crisi, dove sono difficili da trovare finanze per la cassaintegrazione, Re Giorgio si scopre particolarmente magnanimo, scaricando sul bilancio dello Stato – e su di noi – quattro nuovi stipendi, non proprio “popolari”. Viva la Repubblica!”

Sul tema nomine Paolo Becchi è stato anche intervistato, per la Stampa, da Marco Bresolini e ha così esposto una teoria tutt’altro che bizzarra:

“Non ce l’ho con loro [i quattro scelti], ma con l’istituto del senatore a vita. E col fatto che Napolitano questa se la poteva proprio risparmiare”.

Secondo Becchi, Napolitano

“doveva mandare un messaggio: che se non passa il Lodo Violante e Berlusconi fa cadere il governo, Letta potrà comunque contare su quattro senatori in più. Sono quattro ciambelle di salvataggio”.

Osserva Marco Bresolini che, tra quelli che Paolo Becchi considera «voti sicuri» c’è anche

“quello di Renzo Piano. Genovese, amico di Grillo ed estimatore del Movimento Cinque Stelle…”.

Risponde Becchi:

“Ho grande simpatia per Piano e molta stima per i suoi lavori. Ma credo che in Parlamento, alla fine, si allineerà”.