Paolo Bernini (M5s) “mi ha cacciato perché non ero vegano”. Denuncia di ex assistente

di redazione Blitz
Pubblicato il 19 Ottobre 2016 - 11:46 OLTRE 6 MESI FA
Paolo Bernini (M5s) "mi ha cacciato perché non ero vegano". Denuncia di ex assistente

A sinistra Lorenzo Andraghetti, a destra Paolo Bernini

ROMA – “Mi ha cacciato perché non ero vegano“. La denuncia è di Lorenzo Andraghetti ex assistente parlamentare del deputato M5s Paolo Bernini. Quest’ultimo era già balzato agli onori delle cronache nel 2013, subito dopo le elezioni, quando sostenne che in America vengono inseriti microchip sottopelle alla popolazione per tenerla sotto controllo. Ora deve fare i conti con una causa di lavoro, intentata dal suo ex collaboratore.

Lorenzo Andraghetti, attivista bolognese della prima ora era stato assunto nel 2013 dal neo deputato come assistente parlamentare. Per due anni i due hanno lavorato a stretto contatto, senza inciampi. Ma a ottobre 2015 Bernini lo liquida, verbalmente, con le seguenti parole. A riportare il virgolettato è l’edizione bolognese del Corriere della Sera:

“All’epoca il buon Bernini mi disse, a voce, che mi licenziava da assistente perché non ero vegano come lui, ed aveva bisogno di collaboratori che perorassero la causa animalista (come se ciò mi impedisse di occuparmi di temi animalisti) nonostante appartenesse alla commissione Difesa. Al mio posto infatti vennero assunti due collaboratori provenienti da associazioni animaliste”.

Poi a dicembre dello stesso anno, Andraghetti fu definitivamente espulso dal movimento. Motivo? Aveva sfidato alle primarie per il candidato sindaco di Bologna, il capogruppo Massimo Bugani. Andraghetti aggiunge:

“Credo che Bernini abbia ricevuto qualche diktat dall’alto. Iniziavo ad essere troppo scomodo e discordavo con la linea autoritaria del M5S”.

Ora i due si confronteranno dinanzi al giudice del Lavoro di Roma. L’ex attivista sostiene che non gli sono ancora stati pagati l’ultimo stipendio e il Tfr e chiede inoltre tutti gli stipendi che gli sarebbero spettati fino al termine della legislatura, nel 2018.