Paolo Gentiloni: “No nuove decisioni su raid in Iraq”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 7 Ottobre 2015 - 02:49 OLTRE 6 MESI FA
Paolo Gentiloni: "No nuove decisioni su raid in Iraq"

Paolo Gentiloni: “No nuove decisioni su raid in Iraq” (Foto Ansa)

ROMA – “L’Italia non ha preso nuove decisioni sul raid in Iraq“. A dirlo è Paolo Gentiloni, ministro degli Esteri, intervenuto la sera del 6 ottobre in Senato alla discussione delle Commissioni riunite Esteri e Difesa del parlamento italiano. Gentiloni ha sottolineato che il governo non autorizzerebbe mai la partecipazione dell’Italia ad una missione di guerra senza averne prima discusso col Parlamento.

Gentiloni ha dichiarato che la situazione in Iraq è ancora aperta:

“La situazione in Iraq è aperta, c’è una discussione tra gli alleati sul modo migliore per partecipare all’operazione ma una cosa è certa l’Italia non ha preso nuove decisioni sull’utilizzo dei nostri aerei e se dovesse prenderle il governo non lo farebbe di nascosto ma coinvolgerebbe come è ovvio e doveroso il parlamento”.

Il ministro degli Esteri riconosce inoltre che lo sconfinamento della Russia nel territorio turco ha destato preoccupazione:

“Gli sconfinamenti della Russia all’interno del territorio turco, che hanno suscitato la giusta reazione della Nato, sono molto pericolosi. Ma, ha aggiunto, va bene coinvolgere la Russia perché può contribuire alla transizione politica in Siria”.

E ha aggiunto:

“Il tragico e ingiustificabile errore avvenuto nell’ospedale di Msf in Afghanistan ha acceso un riflettore sul tema delle modalità attraverso le quali la comunità internazionale sta organizzando il ritiro dall’Afghanistan. L’Italia è impegnata a far rientrare i suoi 500 uomini nei prossimi mesi ma l’impegno sull’Afghanistan è un impegno generale”.

Il ministro ha anche smentito la notizia del pagamento di un riscatto per la liberazione di Greta e Vanessa:

“Invito a non prendere per oro colato presunte notizie di un tribunale islamico di una milizia siriana. Di quelle presunte notizie a noi nulla risulta. Suggerisco a tutti grandissima prudenza perché ci sono non solo i 4 lavoratori della Bonatti ma anche altri connazionali sotto sequestro”.