Papa, l’ultima beffa: niente carcere di Orvieto, la Finanza lo porta a Napoli

Pubblicato il 21 Luglio 2011 - 00:58 OLTRE 6 MESI FA

Alfonso Papa (Foto LaPresse)

ROMA – Alle 18.38 di mercoledì il sì della Camera all’arresto, poco prima delle 22 in un’auto della Guardia di Finanza, destinazione il carcere di Poggioreale, a Napoli. Per il deputato del Pdl Alfonso Papa sono state tre ore convulse quelle seguite al voto dell’aula di Montecitorio con il quale è stato deciso che doveva andare in prigione. ”Mi sento prigioniero politico”, ha urlato prima di lasciare Montecitorio, quando ormai aveva intuito che la comunicazione della Presidenza della Camera, con il sì all’arresto, era ormai sul tavolo del gip di Napoli.

Poi l’on. Papa ha cercato di attuare il piano che, evidentemente, aveva studiato a tavolino nel caso fosse arrivato il ”pollice verso” da parte dei colleghi deputati. Accompagnato dal suo legale, Papa ha lasciato la Camera dei Deputati a bordo di un’automobile Mercedes ed è subito cominciata una corsa ad ostacoli per seminare i fotografi: percorso alternativo rispetto a quello principale per raggiungere il raccordo anulare, e poi via sulla Roma-Firenze per una destinazione sconosciuta. Solo successivamente si è saputo che la destinazione era la casa circondariale di Orvieto (Terni), dove il deputato aveva intenzione di costituirsi.

”Non è ancora arrivato, ma verrà qui”, aveva detto all’Ansa una fonte del carcere. Ma il gip di Napoli ha fatto saltare i piani, disponendo, oltre alla cattura, la traduzione dell’indagato nel carcere di Poggioreale a Napoli. L’ordinanza di custodia cautelare è passata in Procura ed è stata affidata alla Guardia di Finanza per l’esecuzione.

Cosa sia avvenuto durante il viaggio verso Orvieto è intuibile: Papa aveva ormai le Fiamme Gialle alle calcagna, è stato contattato e gli è stato riferito che la sua destinazione finale, ovunque si fosse diretto, era il carcere di Poggioreale. A quel punto il dietro-front al primo casello utile dell’autostrada ed il ritorno verso Roma per un appuntamento, in un luogo convenuto, con la Guardia di Finanza.

Poche parole ”di rito” con i finanzieri, un saluto rapido con l’avvocato e l’autista, e poi ancora autostrada, questa volta verso sud, destinazione Napoli, carcere di Poggioreale.