Il Pdl “degli onesti” di Alfano si spacca su Papa: votare sì o no all’arresto?

Pubblicato il 5 Luglio 2011 - 12:35 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Il nuovo corso del Pdl potrebbe portare a un esito clamoroso sul voto per l’arresto di Alfonso Papa: come scrivono sia Libero sia La Stampa la “svolta” impressa dal segretario Angelino Alfano a quello che dovrebbe diventare “il partito degli onesti” potrebbe cominciare proprio da qua. La Camera dei Deputati dovrà votare sull’autorizzazione a procedere nei confronti del deputato del Pdl da parte dei giudici titolari dell’inchiesta sulla cosiddetta P4.

Il dilemma che serpeggia nel Pdl è, secondo Fausto Carioti su Libero, “tra Angelino Alfano, segretario appena eletto, e Alfonso Papa, deputato sconosciuto ai più, chi conviene sacrificare?”. Per Carioti il Pdl “può venirne fuori indenne in un solo modo: con le dimissioni di Papa”.

Secondo Amedeo La Mattina, su La Stampa, “nella testa del nuovo segretario si fa strada infatti l’ipotesi di lasciare libertà di coscienza al momento del voto in aula”.

Il voto, invece, continua Carioti, “è proprio quello che il Pdl deve evitare ad ogni costo. Qualunque scelta, per Alfano, sarebbe devastante. Schierarsi in favore dell’arresto renderebbe onore all’etichetta di «partito degli onesti» che il delfino di Silvio Berlusconi ha appiccicato sul Pdl pochi giorni fa. Ma tradirebbe il dna garantista degli azzurri (radicatissimo nel capogruppo a Montecitorio, Fabrizio Cicchitto, e in molti altri) e sancirebbe una resa della politica e del potere legislativo dinanzi al potere giudiziario”.

Allora, conclude Carioti, “per limitare i danni toccherebbe allora imboccare la terza via, già prospettata da Ignazio La Russa: dare libertà di voto ai deputati del Pdl affidando la sorte di Papa alle loro coscienze”.

Questo, secondo Carioti, “maschererebbe un po’ le divisioni nel partito e nella maggioranza, ma non potrebbe salvare il quarantunenne deputato napoletano dall’arresto e sarebbe comunque una prova di debolezza per il Pdl e il giovane segretario”.