VATICANO – Papa Francesco dice che un buon cattolico deve immischiarsi nella vita politica. Celebrando messa a Santa Marta, Bergoglio ha detto che ”umiltà e amore per il popolo” sono caratteristiche indispensabili per chi governa. D’altra parte, i cittadini, soprattutto se cattolici, non possono disinteressarsi della politica: ”un buon cattolico si immischia in politica”, con ”idee, suggerimenti”, ma soprattutto con la preghiera.
Papa Francesco commentava il Vangelo del centurione che chiede con umiltà e fiducia la guarigione del servo e la lettera di San Paolo a Timoteo con l’invito a pregare per i governanti, e ne ha preso lo spunto per spiegare il ”servizio dell’autorità”. Chi governa – afferma papa Francesco – “deve amare il suo popolo”, perché “un governante che non ama, non può governare: al massimo potrà disciplinare, mettere un po’ di ordine, ma non governare”.
“Non si può governare senza amore al popolo e senza umiltà! – ha detto il papa latinoamericano – E ogni uomo, ogni donna che deve prendere possesso di un servizio di governo, deve farsi queste due domande: ‘Io amo il mio popolo, per servirlo meglio? Sono umile e sento tutti gli altri, le diverse opinioni, per scegliere la migliore strada?’. Se non si fa queste domande il suo governo non sarà buono. Il governante, uomo o donna, che ama il suo popolo è un uomo o una donna umile”.
D’altra parte, ha osservato papa Bergoglio, san Paolo esorta i governati ad elevare preghiere “per tutti quelli che stanno al potere, perché possiamo condurre una vita calma e tranquilla”. I cittadini non possono disinteressarsi della politica. “Nessuno di noi può dire: ‘Ma io non c’entro in questo, loro governano…’. No, no, io sono responsabile del loro governo e devo fare il meglio perché loro governino bene e devo fare il meglio partecipando nella politica come io posso. La politica – dice la Dottrina Sociale della Chiesa – è una delle forme più alte della carità, perché è servire il bene comune. Io non posso lavarmi le mani, eh? Tutti dobbiamo dare qualcosa!”.
C’è l’abitudine – osserva il Papa – di dire solo male dei governanti e fare chiacchiere sulle “cose che non vanno bene”: “e tu senti il servizio della Tv e bastonano, bastonano; tu leggi il giornale e bastonano …. sempre il male, sempre contro!”. Forse – ha proseguito – “il governante, sì, è un peccatore, come Davide lo era, ma io devo collaborare con la mia opinione, con la mia parola, anche con la mia correzione” perché tutti “dobbiamo partecipare al bene comune!”. E se “tante volte abbiamo sentito: ‘un buon cattolico non si immischia in politica’ – ha sottolineato – questo non è vero, quella non è una buona strada”.
“Un buon cattolico – ha sottolineato il Pontefice – si immischia in politica, offrendo il meglio di sé, perché il governante possa governare. Ma qual è la cosa migliore che noi possiamo offrire ai governanti? La preghiera!”. Dunque – conclude il Papa – “diamo il meglio di noi, idee, suggerimenti, il meglio, ma soprattutto il meglio è la preghiera. Preghiamo per i governanti, perché ci governino bene, perché portino la nostra patria, la nostra nazione avanti e anche il mondo, che ci sia la pace e il bene comune”.
I commenti sono chiusi.