Par condicio, Garimberti a Vigilanza: assumetevi le responsabilità del caso

Pubblicato il 11 Febbraio 2010 - 20:44 OLTRE 6 MESI FA

Sergio Zavoli, presidente della commissione di Vigilanza Rai

Il presidente della Rai, Paolo Garimberti si è detto «profondamente deluso» dalle disposizioni approvate dalla Vigilanza in materia di par condicio. E ha sottolineato che non intende portare avanti nessuna mediazione: «E’ inutile che si appellino a noi per mediazioni, non faccio nessuna contrattazione. La Rai applicherà letteralmente le norme approvate dalla commissione: si assumano dunque, tutte le responsabilità del caso, anche nei confronti del pubblico televisivo».

Garimberti non ha quindi nascosto il suo giudizio negativo entrando oggi nella commissione di Vigilanza Rai. «Ho avuto mandato unanime dal Cda – ha detto Garimberti – dopo la riunione di questa mattina, a rappresentare alla commissione di Vigilanza le criticità del regolamento sulla par condicio».

Sono molteplici, ha spiegato Garimberti, le criticità del regolamento sulla par condicio così come approvato dalla Vigilanza: «Innanzitutto ci sono problemi di ordine giuridico: secondo il nostro ufficio legale, potrebbero esserci profili di contrasto con la legge 28/2000, ribaditi anche da una sentenza della Corte Costituzionale del 2002».

La legge sulla par condicio, infatti, distingue nettamente comunicazione politica e informazione, laddove invece il regolamento prevede che nell’ultima fase della campagna elettorale l’informazione si adegui ai meccanismi della comunicazione politica.

«Le criticità, poi – ha aggiunto Garimberti – riguardano la Rai, in termini di gestione dei palinsesti, che devono essere completamente rivisti; di danni economici, che non abbiamo quantificato ma sono sicuramente notevoli; di autonomia del lavoro giornalistico, che vogliamo difendere perché riteniamo che i conduttori siano responsabili e in grado di assicurare l’equilibrio nelle loro trasmissioni, anche in momenti delicati come le vigilie elettorali. E non dimentichiamo il rispetto nei confronti del pubblico, che ha diritto a non vedere solo tribune».

In conclusione, Garimberti ha ribadito una posizione già espressa ieri sera nel suo incontro con Zavoli: «Non si può pensare che gli effetti di un simile regolamento possano essere attenuati da interpretazioni delle norme fatte dalla Rai. L’azienda applicherà letteralmente le norme della Vigilanza, è la Vigilanza che deve decidere se vanno bene o no. Sono profondamente deluso da questa normativa e dunque sarà tanto più assoluta e totale la rigidità nell’applicarla».