Processo breve, i parenti delle vittime del terremoto dell’Aquila in piazza: “E’ utile solo a Berlusconi”

Pubblicato il 14 Aprile 2011 - 12:22 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – ”Il ‘processo breve’ è un’offesa ai nostri morti”. Lo ha detto la portavoce dei parenti delle vittime della casa dello studente dell’Aquila, Antonietta Centofanti durante la manifestazione davanti a Montecitorio che si è tenuta ieri pomeriggio per protestare contro il ‘Processo breve’.

”A cosa serve bloccare il Parlamento per mesi su un argomento che è utile solo al premier? – ha aggiunto la Centofanti – Se dovesse passare questa legge, le vittime che oggi qui rappresentiamo saranno uccise per la seconda volta”. L’Associazione ‘6 aprile per la vita’, invece, non ha partecipato alla presidio nella capitale.

”Ci aspettiamo una presa di posizione da parte dei politici locali e dei parlamentari abruzzesi – ha detto Pier Paolo Visione -. Manifesteremo nel momento in cui sara’ impossibile per noi andare avanti con i nostri processi. Speriamo davvero che questo non accada. Siamo stanchi ed abbiamo dei lutti sulle spalle”.

Oltre alle vittime del terremoto dell’Aquila, in piazza c’era l’Idv e Antonio Di Pietro, diversi esponenti del Fli, Popolo Viola, Popolo viola,  Libertà e giustizia, Articolo 21, Libera Informazione, l’Anpi e l’Arci. Antonio Di Pietro a margine della manifestazione ha spiegato ai microfoni di Sky Tg24: “Se fosse vero quello che ha detto il ministro Alfano, e cioè che solo lo 0,2% dei processi andrà in prescrizione con questo provvedimento, sarebbe ancora più grave e il ministro dovrebbe dimettersi solamente per questa affermazione”.

“Una cosa è certa – ha aggiunto il leader dell’Idv – : con questa norma non si arriverà neanche alla sentenza di primo grado del processo Mills. Mentre il mondo crolla, le centrali nucleari esplodono, il Mediterraneo brucia, il governo e il Parlamento lavorano per approvare una norma che non serve alla collettività, ma soltanto ad assicurare l’impunità a una casta, a una cricca, a un presidente del Consiglio”.

“Per questo – ha concluso – ci auguriamo che i cittadini vadano a votare in massa, il 12 e 13 giugno, i referendum indetti dall’Italia dei Valori, per dire no alle centrali nucleari, alla privatizzazione dell’acqua e, soprattutto, a questo ricorso alle leggi ad personam per garantire l’impunità o salvare da San Vittore qualche delinquente”.

Le immagini della protesta davanti Montecitorio di ieri (foto LaPresse):