Partito della Nazione al palo: vincono antipolitica e astensionismo

Pubblicato il 7 Maggio 2012 - 21:38| Aggiornato il 8 Maggio 2012 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 7 MAG – Se doveva essere un test per sperimentare la nascita del nuovo Partito della Nazione, il risultato delle amministrative di oggi lascia il progetto per la creazione di una nuova aggregazione dei moderati ancora al palo. Sara' perche' i partiti del Terzo Polo si sono presentati al giudizio degli elettori in ordine sparso, sara' perche' le coalizioni si sono realizzate attorno alle figure dei candidati sindaci piuttosto che sul progetto futuro, fatto sta che la novita' che dovrebbe mettere fine alla seconda Repubblica del 'bipolarismo muscolare' ancora stenta a farsi notare.

L'esperienza del Terzo Polo ''e' nata solo pochi mesi fa e ancora non e' replicabile sul territorio'' prova a spiegare il segretario dell'Udc, Lorenzo Cesa che si dice invece soddisfatto dei risultati ottenuti dalla coalizione moderata, laddove si e' presentata come alleanza. ''Da queste elezioni viene un segnale di incoraggiamento. Dobbiamo andare avanti'' assicura quindi il segretario centrista. Il quale gia' domani con Pier Ferdinando Casini – oggi assente dai commenti e dalle telecamere – fara' un ulteriore passo verso la costituzione del nuovo partito dei moderati laici e cattolici con la convocazione del consiglio nazionale dell'Udc per procedere, spiega Cesa, a dargli quel ''nuovo assetto ristretto'' necessario per confluire nella futuro Partito o Polo della Nazione.

Ma l'ottimismo con cui i centristi guardano al futuro sembra scontrarsi con i risultati del voto. Che sconta a ''carissimo prezzo'', chiarisce Cesa, il sostegno al governo Monti. Sara' perche', come dice il vicepresidente di Fli, Italo Bocchino queste elezioni sembrano profilarsi come uno ''tsunami nella politica''. Un terremoto in cui ''vincono l'astensionismo, l'antipolitica e la spinta verso le liste civiche''. E in cui ''crolla il Pdl'' che si e' ''quasi liquefatto''. Ma in cui non crescono neppure i moderati del Terzo Polo. Il quale, anche secondo Bocchino, ''dove si presenta unito ha avuto un buon risultato. L'opzione politica resta. E di fronte a questo crollo del Pdl puo' solo trovare maggiori consensi'' auspica. Il Terzo Polo a Genova ha avuto un buon risultato, commenta Bocchino che ammette: ''altrove non lo abbiamo sperimentato, ma le forze politiche singole hanno incrementato il loro consenso''. A Palermo, ad esempio, dove Udc e Fli sono andate divise e dove nessuno dei loro candidati si e' saputo affermare.

''Evidentemente non era giusto il candidato'' e' l'esame di Cesa. Un risultato senza ''rilievo politico nazionale'' si affretta a commentare il segretario regionale Udc Gianpiero D'Alia che alza le mani di fronte al ''successo personale di Leoluca Orlando che ha saputo insinuarsi nella crisi dei partiti''. ''Le liste civiche e centriste ottengono un risultato straordinario a L'Aquila e a Sesto San Giovanni, superano il Pdl, vanno al ballottaggio con forti chances di successo'' incalza il centrista Pierluigi Mantini. Anche a Verona, pero', il Terzo Polo ''ha perso una grande occasione'' osserva il finiano Giorgio Conte. Ha combattuto Tosi senza ''il coraggio'' di proporsi ''protagonista di una seria alternativa politica ad uno schema logoro e fatiscente. Il risultato era quasi scontato…''.