Patrimoniale, presidente Corte Conti: “Nuovo prelievo auspicabile”. Gasparri: “Grave invasione di campo”

di redazione Blitz
Pubblicato il 5 Febbraio 2021 - 20:40 OLTRE 6 MESI FA
gasparri, foto ansa

Sbarchi, dati Interno dicono 13mila. Gasparri: l’Italia si faccia rispettare in Europa e in Libia (foto Ansa)

“Esprimo sconcerto per le parole del presidente della Corte dei Conti Guido Carlino che dice che ‘un nuovo prelievo patrimoniale appare auspicabile'”. A dirlo in una nota è il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri.

“Non compete al presidente della Corte dei Conti dare un indirizzo di questo tipo”.

“La patrimoniale sarebbe una iattura per il Paese, il Parlamento non l’approverebbe mai e la Corte dei Conti non può certamente evocarla”.

“Si dimetta chi vuole tartassare gli italiani, la Corte dei Conti vigili sui conti ma non si sostituisca al legislatore, diventando evocatrice di nuove afflizioni fiscali per gli italiani”.

Aggiornamento delle 20.40

La Corte dei Conti “non ha proposto alcuna patrimoniale”. Lo precisano all’Ansa fonti vicine alla Corte dei Conti.

Piuttosto il Tribunale contabile ritiene che sarebbe “preferibile una riorganizzazione delle imposte patrimoniali esistenti (Imu, Imposta di bollo sui valori finanziari, Ivie sugli immobili esteri, Ivafe sulle attività finanziarie all’estero, ecc.) e, in particolare, di quelle che riguardano i patrimoni immobiliari”. 

Gasparri: “Patrimoniale, invasione di campo dalla Corte dei Conti”

Malgrado la precisazione della Corte dei Conti, Gasparri non ci sta e va giù duro: “Questa invasione di campo, a maggior ragione in questo momento, appare gravissima e indebita”.

“Il Presidente della Repubblica chieda e ottenga oggi stesso le dimissioni di chi ha fatto queste affermazioni”. 

L’intervento di Carlino in commissione finanze alla Camera

Con i redditi medi dei lavoratori dipendenti gravati da una tassazione che contraddice i principi della Costituzione, affrontare la riforma dell’Irpef “senza porsi come obiettivi strategici la lotta all’evasione” è poco “lungimirante”. E’ l’avvertimento del presidente della Corte dei Conti Guido Carlino nel suo intervento in commissione finanze alla Camera.

Per i giudici contabili “senza un risoluto intervento finalizzato a contenere il livello di evasione sulle attività d’impresa e di lavoro autonomo, appare velleitario e destinato all’insuccesso un intervento riformatore circoscritto alla sola struttura dell’Irpef”.

Perché, più delle tante criticità dell’Irpef è sempre l’evasione “il più rilevante vulnus all’equità orizzontale e verticale” del sistema fiscale.

Per La Corte dei Conti sarebbe poi “auspicabile un intervento sul quadro piuttosto frammentato della tassazione sui patrimoni” e questo “anche se non si volesse affidare al prelievo patrimoniale ulteriori finalità redistributive o di reperimento di risorse”.

L’intervento sulla tassazione dei patrimoni sarebbe, per i giudici contabili, tanto più necessaria in quanto, “un nuovo prelievo patrimoniale è stato recentemente invocato sia come metodo per contrastare la disuguaglianza sia in relazione alla copertura dei costi della pandemia”.

Se il legislatore decidesse in questo senso bisogna evitare che una nuova forma di patrimoniale si risolva in “doppi prelievi” e individuare un modello che impedisca ai “cespiti patrimoniali più mobili, quelli che non hanno valori di riferimento di mercato o quelli più facilmente schermabili attraverso trust” di sottrarsi al contributo, aggravando così le forme di sperequazione fra contribuenti “che non possano far ricorso a meccanismi elusivi”.

Nell’esame delle molte criticità presenti nel sistema fiscale Italiano, il presidente Carlino ha individuato nei redditi compresi tra 28 e 55 mila euro quelli “eccessivamente’ gravati dall’Irpef” e sui quali il legislatore dovrebbe ridurre l’onere fiscale.