Pd, Damiano: “Prima il lavoro, poi l’Imu”

Pubblicato il 2 Maggio 2013 - 08:59| Aggiornato il 3 Marzo 2023 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – “Il lavoro deve venire prima dell’Imu“. Cesare Damiano, deputato Pd ed ex ministro del Lavoro, parla delle priorità del neo governo guidato da Enrico Letta. In un’intervista rilasciata ad Italia Oggi, Damiano fa i conti sulle riforme e spiega che detassare ha un costo: “Tre punti di cuneo fiscale su tutti gli occupati a tempo indeterminato valgono circa 5 miliardi di euro”. Lo stesso gettito che entrerebbe nelle casse dello Stato con il pagamento dell’Imu sulla prima casa.

Damiano intervistato da Alessandra Ricciardi fa la “lista” dei conti che lo Stato deve pagare:

“Ci sono da pagare i 40 miliardi di debiti della pubblica amministrazione verso le imprese, servono 1,5 miliardi di euro solo per il 2013 per rifinanziare la cassa integrazione in deroga, e ho stimato ne servano circa 3 di miliardi fino al 2015 per il fondo per i lavoratori cosiddetti esodati. Se poi si vuole rivedere la riforma anche delle pensioni, cosa buona e giusta, e introdurre la flessibilità in uscita tra i 62 e i 70 anni, credo che anche in questo caso contabilmente debba essere scritto qualcosa.

La lista è lunga e per il nuovo governo è necessario fissare delle priorità, e Damiano non ha dubbi su Imu e lavoro cosa venga prima:

“Se la coperta è corta, io sceglierei il lavoro. E comunque l’Imu dovrebbe essere tolta sulla prima casa solo per chi ha redditi medio-bassi”.

E all’ipotesi della sua candidatura come sottosegretario per il ministero del Lavoro, Damiano risponde:

“Sono a disposizione per fare cose utili”.