Pd, class action per riavere il patrimonio Pci-Ds messo in sicurezza da Sposetti

di Redazione Blitz
Pubblicato il 6 Febbraio 2017 - 15:28 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Pd, class action per riavere il patrimonio Pci-Ds messo in sicurezza da Sposetti. I venti di scissione nel Pd, come ogni divorzio che si rispetti, non possono prescindere dalla separazione dei beni. Per questo, se D’Alema minaccia di portarsi via un pezzo di elettorato, i vertici renziani del partito, attuale tesoriere in testa, vogliono reimpossessarsi del tesoro ex Pci che il tesoriere d’allora, Ugo Sposetti, dalemiano di ferro, mise in sicurezza facendolo custodire da 62 Fondazioni riunite nell’Associazione Enrico Berlinguer, un attimo prima della fusione tra Ds e Popolari all’alba della nascita del Partito Democratico.

2400 immobili, più di 400 opere d’arte, quanto vale questo tesoro? Se per Report – che ci fece un’inchiesta – quel patrimonio vale circa mezzo miliardo di euro, per i renziani la stima va quantomeno raddoppiata. E, se va in porto l’operazione “mani libere” dalemiana chi assicura che, per esempio in Emilia Romagna, pezzi di quel patrimonio finiscano nella nuova cosa di sinistra?

L’avvocato Francesco Bonifazi, l’attuale tesoriere, annuncia mobilitazioni tra i democratici: “Faremo una class action promossa da ex iscritti ai Democratici di sinistra perché quel patrimonio appartiene alla storia del nostro partito e non ad una fondazione privata”.

Con la scissione dalemiana alle porte, lo stesso Bonifazi è stato tempestato di telefonate da varie parti d’Italia, che lo hanno costretto ad accelerare l’operazione «salva tesoro».

Sposetti, naturalmente, la vede in un altro modo: «Abbiamo impedito che una storia si dissolvesse: le centinaia di sedi del patrimonio storico del Pci e dei partiti venuti dopo sono a disposizione dell’attività del Partito democratico — spiega il senatore dem —. Perché nessuno si domanda mai il motivo per cui quasi nessun immobile ex Dc e Ppi sia stato poi messo a disposizione del Pd? Se poi al Nazareno sono afflitti da timori e turbe e cercano sempre di capire che fa Sposetti, non hanno bisogno della politica, ma di un bravo professionista di malattie mentali». (Claudio Bozza, Corriere della Sera)

Che la questione sia risolvibile a breve e senza spargimenti di sangue (metaforici) però è difficile. Basta ascoltare Michele Emiliano, non esattamente un filo-renziano, specie in questi giorni: “Non conosco i dettagli giuridici, conosco però Sposetti e conosco Bonifazi, è difficile che Sposetti abbia fatto delle cose giuridicamente sbagliate perchè è un uomo di grande competenza, quindi al posto di Bonifazi farei attenzione prima di partire in cause che potrebbero avere un esito negativo”.