ROMA – Riflettori puntati sulla direzione del Pd, trasmessa per l’occasione in diretta streaming sul web. Dalla riunione uscirà il futuro immediato del partito, la strategia per la formazione del nuovo governo. Le carte sono però state mischiate da Matteo Renzi, che nella puntata di Ballarò di martedì sera ha detto di non essere ancora pronto per un ruolo da premier: “Non ho vinto le primarie, devo vincere qualcosa prima”.
E Bersani? Per Luigi Bersani ci proverà lo stesso, a formare il governo senza numeri. Ma se non dovesse farcela, lo sbocco naturale non sono le urne. Goffredo De Marchis su Repubblica spiega cosa sta succedendo ai piani alti del Pd e cosa verrà portato alla direzione dal segretario:
Anche Bersani si chiede se non ci sia uno sbocco differente, anche senza Berlusconi, magari rinunciando a guidare in prima persona l’esecutivo. Il segretario ha perso pezzi della sua maggioranza interna sulla trincea delle elezioni immediate. Da D’Alema a Enrico Letta, i suggerimenti di prudenza sono arrivati forti e chiari. I due dirigenti hanno garantito lealtà assoluta al tentativo bersaniano, ma avvertendolo: «Se non va in porto l’intesa con Grillo, si azzera tutto e si ricomincia daccapo». Cioè, la parola passa al capo dello Stato e si esaminano anche soluzioni nuove che non portino il Paese dritto dritto alle urne. Stavolta D’Alema e Matteo Renzi navigano nella stessa identica direzione. Il sindaco di Firenze conferma che «non pugnalerà Bersani» e che non gradisce le prese di distanza del giorno dopo. Ma è convinto che il segretario non ce la farà.”
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