Pd, il documento di Veltroni firmato da 35 ex popolari: “Il partito ha perso la bussola”

Pubblicato il 16 Settembre 2010 - 12:25 OLTRE 6 MESI FA

Walter Veltroni

Il Pd ”offre l’immagine di un partito senza bussola strategica”, e per superare questa fase occorre ”uscire allo scoperto e avanzare proposte coraggiose e innovative”, a partire dal recupero della ”vocazione maggioritaria” che permetta al Pd ”l’allargamento dell’area dei propri consensi”.

E’ quanto si legge nel documento promosso da Walter Veltroni, Beppe Fioroni e Paolo Gentiloni sui quali si stanno raccogliendo firme. Nel documento si prevede la creazione non di una corrente, ma di un ”Movimento” che coinvolga ”forze interne ed esterne” al partito.

Spiegando il senso della sua iniziativa a Repubblica Tv l’ex segretario sottolinea: “Se stiamo uniti intorno al 24,6 per cento, in un momento di massima difficoltà di Berlusconi, non si va da nessuna parte. Non c’è nessuna spaccatura, io non bombardo di dichiarazioni ma dico la verità perché discutere fa bene e non mettere la testa sotto la sabbia e invocare l’unità”.

La leadership di Bersani, secondo Veltroni, non è però in discussione: “”Io non sego l’albero ma lo puntello. Per me il leader e’ Bersani”. Subito dopo, però, l’ex segretario traccia uno scenario alternativo e invita ”a non escludere di cercare il candidato fuori da sé, un leader che possa federare, qualcuno che venga dalla societa”.

Il dibattito, apertosi nel centrosinistra, sulle primarie per la premiership ”è del tutto inutile in questo momento, adesso divide e basta, non ha senso” ma il Pd e il centrosinistra non devono escludere di cercare il ‘papa straniero’, come fu Romano Prodi.

Quanto alle alleanze, per l’ex segretario ”Vendola svolge una funzione importante per il centrosinistra, con lui bisogna dialogare e avere attenzione” mentre il leader Idv Antonio Di Pietro ”deve scegliere”. Ma condizione di partenza ”è un grande Pd perché altrimenti non si può costruire una maggioranza”.

“Nei giorni scorsi – ha aggiunto Veltroni riferendosi alle polemiche innescate dalle sue dichiarazioni – e anche questa estate, sono uscite dichiarazioni e io sono stato zitto. C’e’ stato anche un documento di 4 dirigenti con una quantita’ di contumelie…Non capisco ma mi adeguo”.

Quanto ai rapporti con D’Alema l’ex segretario spiega:  tra noi, come è noto “ci sono differenze di non poco conto ma è un uomo politico intelligente e l’altra sera ha dimostrato che la situazione è nuova e non è più la fase di puntare prima sulle alleanze, soprattutto l’Udc”.

Veltroni critica così il documento promosso dal gruppo di quarantenni del partito soprannominato i ‘giovani turchi’ nel quale si attacca una concezione hollywoodiana del Pd.

Il documento dell’ex leader del Pdè stato firmato da 35 ex popolari e una trentina di questi, nella serata di mercoledì 15 settembre, si sono incontrati in una cena a cui hanno partecipato altrettanti deputati e senatori ex popolari. La cena si è svolta in un ristorante sulla piazza del Pantheon, a Roma. Nella saletta interna del ristorante, i tavoli sono stati predisposti in modo da formare unna cornice quadrata, per poter favorire la conversazione tra tutti i partecipanti. Non è  stata dunque una riunione in cui si è discusso e deciso, quanto un momento conviviale tra quanti avevano già annunciato l’adesione al documento.

Tra i parlamentari visti alla cena, oltre a Fioroni, c’erano Gero Grassi, Enrico Gasbarra, Giampiero Bocci, Luciana Pedoto, Simonetta Rubinato, Tommaso Ginoble, Francantonio Genovese, Giampaolo Fogliardi, Rodolfo Viola, nonche’ i senatori Maria Pia Garavaglia, Mauro Ceruti, Benedetto Adragna, Lucio D’Ubaldo. Tra una portata ed un’altra Fioroni ha raccontato di aver parlato in giornata con Dario Franceschini e Franco Marini, invitandoli a sottoscrivere il documento, ma ricevendo da entrambi un rifiuto.

Sono intervenuti una quindicina tra i presenti e tutti hanno sottolineato gli stessi aspetti: il documento non e’ ”contro” qualcuno, ma ”per” qualcosa, e cioe’ il Pd. Insomma, hanno concordato tutti in un clima disteso, l’iniziativa serve a ”rilanciare” il Pd, a ”ritrovarlo” e non certo a spaccarlo.

L’obiettivo è  ”recuperare” le ragioni per cui e’ stato fatto il Pd, e cioè  il riformismo, il dialogo con il ceto medio, il pluralismo interno. Per tutte queste ragioni gli intervenuti hanno insistito sulla necessita’ che anche Franceschini e Marini aderiscano. DI qui la decisione di lasciare aperta la raccolta delle adesioni fino a ridosso della Direzione di giovedi’ 23, alla vigilia della quale ci sarà l’assemblea dei parlamentari di Area Democratica.