Pd, Giusi Nicolini e Michele Emiliano rinunciano alle Europee con polemica

di Redazione Blitz
Pubblicato il 10 Aprile 2014 - 12:49 OLTRE 6 MESI FA
Giusi Nicolini con Matteo Renzi (Lapresse)

Giusi Nicolini con Matteo Renzi (Lapresse)

ROMA – Da capolista declassata al terzo posto. E così Giusi Nicolini, sindaco di Lampedusa, rinuncia a candidarsi alle Europee per il suo partito, il Pd. Poco dopo arriva il “no” di Michele Emiliano, sindaco di Bari, anche lui tra i nomi in lista.

Il no di Nicolini arriva dopo l’assemblea del Pd dedicata proprio alle candidature: i democratici hanno deciso di candidare solo donne come capolista in tutte e 5 le circoscrizioni. Alla fine, dopo che era stato dato per ufficiale il nome di Nicolini per la circoscrizione Sicilia e Sardegna, l’assemblea ha preferito puntare su Caterina Chinnici, spostando il sindaco in terza posizione. Lei non ha gradito e ha rinunciato, mantenendo l’impegno per Lampedusa. Poi ha scritto questo comunicato:

“Domenica scorsa, dopo lunga riflessione e insistenti inviti ho accettato di candidarmi come capolista con il Pd nella circoscrizione Sicilia – Sardegna alle prossime elezioni europee. La ragione che mi ha spinto a farlo è semplice: ho ritenuto che fosse una scelta dal forte valore simbolico, un riconoscimento per Lampedusa e la mia comunità, l’affermazione della centralità del Mediterraneo in Europa”.

“Ieri, però -prosegue la nota di Nicolini- nella direzione nazionale del Pd che discuteva e approvava le liste, sono prevalse altre logiche, che privano di significato la mia candidatura. Per questo, rinuncio a concorrere a fare il parlamentare europeo, perchè l’impegno personale sui temi incarnati da Lampedusa posso continuare a onorarlo da Sindaco, così come ho fatto dal giorno del mio insediamento”.

“Tuttavia sono sicura -conclude Giusi Nicolini- che, durante la presidenza italiana del prossimo semestre europeo, il governo terrà fede agli impegni assunti a ottobre di fronte alle 366 bare allineate nel piccolo aeroporto di Lampedusa. Così come sono certa che non dimenticherà i tanti bisogni della mia comunità e non abbandonerà mai più le isole Pelagie alla solitudine in cui sono state relegate per troppo tempo”.

Rinuncia polemica anche da parte di Emiliano che ritira il suo nome tra i candidati e scrive questo tweet:

“Ho accettato di fare il capolista perché me lo ha chiesto Matteo, adesso che la scelta è diversa la mia candidatura é superflua. Mi candidavo – aggiunge Emiliano conversando in rete – perché me lo hanno ordinato, adesso meglio votare le donne per dimostrare che facciamo sul serio”. Il sindaco di Bari ricorda infine il tweet con cui annunciò pubblicamente la richiesta di Renzi: “Avevo twittato qui della telefonata di Renzi alla quale avevo risposto ‘obbedisco’”.