Pd, guerra tra correnti senza fine. Bersani: Sono in gioco. D’Alema: Partito nel caos
Pubblicato il 19 Giugno 2013 - 11:47 OLTRE 6 MESI FA
ROMA – Nel Pd continua la lotta tra correnti per il posto di segretario del partito, ma Pier Luigi Bersani ci tiene a far sapere che non metterà i bastoni fra le ruote al governo Letta. Bersani poi quando spiega che in caso di fallimento il ritorno al voto non è automatico, il suo bersaglio non è Letta ma Berlusconi. “Non esiste che io faccia uno scherzo a Enrico, non c’è uno in Italia che possa pensarlo. Siccome vedo però che questo governo è tirato per la giacca un po’ bruscamente, mando un messaggio chiaro. Secondo me l’esecutivo deve durare almeno fino a quando ci sono le riforme istituzionali e anche del sistema politico”.
L’ex presidente del Copasir, nel seminario di Italianieuropei tenutosi lunedì, ha esaltato il valore del «tesseramento». Rilanciando anche l’idea dei circoli di settore. «Mi piacerebbe vedere le sezioni degli operai dove si parla degli operai, quella degli artigiani dove si parla degli artigiani». Nemmeno le correnti sono un male, secondo D’Alema: «Magari ci fossero nel Pd. La realtà è che non ci sono. Nel Pd c’è solo il caos». La sintonia finisce qua. Semmai è facile prevedere uno scontro tra l’area dei bersaniani e quella dalemiana. Lo fa capire una battuta di Bersani quando parla del possibile fuoco amico contro Letta. «Certe cose di D’Alema e Renzi credo siano tatticismi. Io spero lascinoil campo a discussioni più profonde». Parole battagliere.