Pd, c’è tensione sul “listino Bersani”: colpiti i liberal che ora guardano Monti

Pubblicato il 5 Gennaio 2013 - 10:30 OLTRE 6 MESI FA
Pier Luigi Bersani

ROMA – C’è tensione all’interno del Pd. Il listino di Bersani colpisce infatti i liberal e alcuni degli esclusi potrebbero lasciare il partito per passare con Mario Monti. Ai renziani invece è riservata solo una quota del 10 per cento. Come scrive Fabio Martini su La Stampa, si stima che il 75-80% dei futuri parlamentari sarà formato da “bersaniani”, il restante apparterrà alle altre componenti.

In altre parole, oltre ai 300 parlamentari selezionati attraverso le Primarie, altri cento saranno indicati dal listino dei cooptati, attraverso il quale i cosiddetti renziani finiranno per avere una quota del 10%, mentre a tutti gli altri (Veltroni-BindiFranceschini-Fioroni-Letta) non resterà che dividersi tra tutti una quota più o meno simile.

Mancano ancora tre giorni alla riunione della Direzione del Pd che formalizzerà le liste del partito, ma se non dovessero intervenire novità dell’ultima ora, la quasi assenza dell’area liberal Pd in Parlamento potrebbe determinare qualche smottamento, con la possibile uscita di alcuni degli esponenti di punta dell’area Veltroni-Morando e la loro adesione alla Lista Monti, ricongiungendosi con Pietro Ichino. Nonostante  il senatore Enrico Morando ha ribadito di non voler lasciare il partito perchè “pluralisti si è più forti”.

Si stanno definendo intanto i posti da capolista: nel Lazio le liste Pd dovrebbero essere guidate da Pier Luigi Bersani, che avrà la stessa postazione anche in due regioni-chiave per il Pd, Lombardia e Sicllia. La presidente Rosy Bindi sarà capolista in Calabria (dopo che lei stessa ha rinunciato a correre alle Primarie nella sua Toscana). Altri capolista: Enrico Letta in Veneto, Franceschini in Emilia Romagna, Andrea Orlando in Liguria, Cesare Damiano in Piemonte1, il renziano Ermete Realacci in Umbria, Beppe Fioroni preferirebbe essere secondo, e cedere il primo posto a una donna, nella circoscrizione Lazio2, mentre in Trentino la necessità elettorale di una intesa Pd-Monti proietta nel ruolo di capolista Giorgio Tonini. Per quanto riguarda l’ex Procuratore antimafia Pietro Grasso dovrebbe guidare le liste Pd nel Lazio, avendo escluso la Sicilia dove il magistrato ha svolto a lungo la sua attività.