Pd e la questione “massoni”, Bindi: “Pretestuose le richieste a Bersani”

Pubblicato il 1 Giugno 2010 - 15:31 OLTRE 6 MESI FA

Rosy Bindi

Anche il presidente del Pd prende posizione sulla nuova questione morale del partito: la massoneria. La questione è venuta alla luce con la scoperta che due esponenti locali del Pd, pur appartenendo a logge massoniche, non sono stati espulsi. “Penso – afferma la Bindi – che il codice etico del Pd, varato con la segreteria Veltroni dalla commissione presieduta da Castagnetti, parli chiaro: ‘le donne e gli uomini del Partito democratico si impegnano a non appartenere ad associazioni che comportino un vincolo di segretezza o comunque a carattere riservato'”.

“Nel nostro partito – spiega Bindi – c’é un divieto evidente di iscrizione alla massoneria, avverto perciò una certa strumentalità nelle richieste rivolte al segretario. Bersani è garante – assicura Bindi – come lo sono stati Veltroni e Franceschini, di quel codice etico e non penso ci sia bisogno di richiamarlo a questa funzione, come del resto non furono richiamati i suoi predecessori”.